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sabato 30 marzo 2013

Compagnie di navigazione sanzionate dall'AntiTrust?

Come si era ipotizzato da più parti e a più riprese, ci si avvia a gettare finalmente una luce di comprensione sulla questione dell'aumento dei traghetti da e per la Sardegna del 2011.

A quanto recita il quotidiano locale "La Nuova Sardegna", parrebbe oramai in dirittura d'arrivo l'approvazione del ricorso presentato all'antiTrust della regione automona della Sardegna riguardo agli accordi di cartello delle principali compagnie di navigazione.


Per dirla in poche parole, da una parte abbiamo alcune compagnie di navigazione che collegano la nostra isola al resto della penisola. Operando in un clima di concorrenza tutte cercano di offrire il miglior servizio al miglior prezzo possibile. E questa, in effetti, è stata la scena fino al 2010.
Con discreta soddisfazione dei consumatori e turisti.
Ma se le compagnie di navigazione sono in realtà sufficientemente poche, si potrebbe ipotizzare che per loro sia più conveniente mettersi d'accordo e stipulare un "prezziario" minimo e IMPORRE sul mercato delle tariffe convenienti solo a chi le fa.
Natuaralmente, in quasi ogni paese, questa pratica economica e commerciale (chiamata cartello o accordi di cartello) è considerata illegale e non è consentita.

Come detto, fin da subito il sospetto che le cose stessero in questo modo è venuto un pò a tutti. Se ne chiaccherava nei bar e nei salotti.
Ma un conto sono le chiacchere e un conto sono le accuse. 
Anche a questo punto non vi è ancora niente di certo. Ma il cerchio sembra che si stringa.
D'altronde non era accettabile che un rincaro dei prezzi dal 60% al 100% (raddoppio in molti casi!!) fosse giustificato solo da aumenti di carburante e non meglio precisati aumenti dei costi di gestione.
Anche perchè non è concepibile che il prezzo del carburante copra un 80 o 90% dei costi di gestione della navigazione in modo da giustificare la completa ripartizione di questo aumento sull'intero costo di trasporto.

Il punto è un altro. In ogni caso.
La situazione dei trasporti da e per l'isola non è stabile e il sistema spingerà in modo inesorabile per portarlo ad un punto di equilibrio. Che questo avvenga perchè la regione Sardegna o il governo nazionale (quando ce ne sarà uno, forse...) prendono dei provvedimenti o perchè la magistratura interviene per sanzionare condotte illecite o perchè nuovi operatori nel campo dei trasporti entreranno sul mercato con nuove offerte non sappiamo.
Ma la situazione non è accettabile.

Una delle soluzioni che si sta concretizzando è la trasformazione della nostra isola in una zona franca con l'abolizione di alcune tasse o la riduzione di taluni costi. 
Ne abbiamo già parlato e in queste settimane c'è dalle nostre parti un gran ribollire di attività a riguardo.

Vedremo.
Per ora riflettiamo sul fatto che se è vero che Moby, Grimaldi, SNAV e Sardinia Ferries si sono segretamente accordate per falsare il mercato e, probabilmente, per spartirsi la torta della ex-pubblica Tirrenia (fatta di rotte, personale e molteplici sovvenzioni statali) allora le conseguenze, anche a breve, saranno eclatanti.

Chi vivrà vedra.
Saludos a tottu.

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