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mercoledì 24 ottobre 2012

Quando finirà la fase calante del mercato?

Che il mercato immobiliare sia in una fase "difficile" è innegabile e male fa chi semplicemente chiude gli occhi dinnanzi a qualcosa che è facilmente verificabile da chiunque.

Che l'esame della situazione debba essere condotto evitando ogni genere di catastrofismo, è l'altra parte della medaglia.

Un mercato viene definito come il luogo fisico o figurato in cui si incontra la domanda e l'offerta di un bene o servizio.
I mercato non sono statici (fermi) ma dinamici (in movimento). I punti di equilibrio sono quelli in cui la quantità di domanda incontra la quantità di offerta.
Ovvero noi (gruppo dei venditori) offriamo 100 e voi (gruppo dei compratori) comprate 100.

Questo è un punto di equilibrio. Chi vuole vendere, vende. Chi vuole comprare, compra. E tutti sono contenti, e tutti sono felici.
Ma quanto dura questo punto di equilibrio? Spesso un battito di ciglia....
Perchè i mercati, qualunque mercato è dinamico. Ciò significa che non appena viene raggiunto un punto di equilibrio, vi sono forze all'opera che spingono affinchè le quantità offerte o richieste cambino, creando disavanzi e disequilibri di qualche sorta. Tutto molto semplice e fondamentale.

L'ABC del funzionamenti dei mercati.

Cosa spinge una parte a offrire di più o di meno? E cosa spinge l'altra parte a richiedere di più o di meno?
Molti fattori. Ma tra questi fattori non vi è il prezzo! Lo riscriviamo: tra i fattori che portano al DIS-EQUILIBRIO fra domanda e offerta non c'è il prezzo. 
Il prezzo è un fattore di equilibrio fra domanda e offerta! Muta per riportare l'equilibrio quando vi è discrepanza fra l'offerta e la domanda. Sale quando la domanda è superiore all'offerta. Scende quando l'offerta è superiore alla domanda. Semplice.
A riprova di ciò c'è il fatto che quando un bene è richiesto (vedi la benzina o il gasolio), aumenti del prezzo non incidono più di tanto nella richiesta. Questo ovviamente è sempre relativo, e parziali mutamenti avvengono.

Spesso succede che l'equilibrio venga rotto perchè l'offerta venga aumentata a dismisura.
Succede che Tizio costruisce una casa e vende. Caio costruisce e vende. Sempronio vende. E Mevio (quarto nome latino raramente usato nel fare gli esempi) che fa?
Lui non vende ma siccome vede che gli altri costruiscono e vendono, allora decide di non perdere il treno e decide anche lui di costruire e vendere. Così ci sono 4 venditori. Ma l'entrata in ballo del 4 venditore (nel nostro esempio) sposta gli equilibri. Adesso c'è più offerta che domanda. Che succede? Il prezzo deve scendere. Se non scende qualcosa rimarrà invenduto. 
Ovviamente un mercato non è fatto di soli 4 venditori ma è giusto per spiegare come funziona il meccanismo.

Altri fattori che incidono sul mutamento dell'offerta e della domanda sono i mutamenti delle preferenze dei compratori. O l'avvento di valide alternative di prodotto. Oppure mutamenti delle capacità produttive di chi vende.

Rimanendo nell'immobiliare, vediamo che se in una zona non si costruisce più, l'offerta diminuire con immediato, logico, aumento dei prezzi.

Quindi, quando finirà la fase calante del mercato immobiliare? Secondo noi, presto!
I prezzi sono mediamente scesi di un buon 16/17% rispetto allo scorso bienno.
Forse c'è margine per una discesa di un altro 4-5%, con una discesa totale di circa il 20%.
Ma già adesso, questo calo di prezzi, sta facendo "grip" come si suol dire. Ovvero sta portando a nuovi equilibri. Il numero di compravendite ha smesso di scendere e ricomincia lentamente e un pò timidamente a salire.
E nel momento in cui chi vende nota che il ribasso fa presa ("grip") sulla domanda, la spinta al ribasso si esaurirà. E vedere che i prezzi non scendono più, farà capire a chi vuole comprare che è inutile aspettare ulteriori ribassi. E li spingerà a comprare perchè sarà il momento più favorevole per farlo. Consapevoli che presto i prezzi ripartiranno. E non appena chi vende noterà che si sta cominciando a vendere, spingerà perchè i prezzi ritornino almeno ai valori di 4/5 anni fa.
E così il mercato pian piano ripartirà.
Fino alla prossima fase calante.

Tempistiche? Secondo noi, limitando la nostra analisi alla zona immobiliare a sud di Olbia in Sardegna per le case vacanze, pensiamo ci sarà un 2013 sostanzialmente stabile con la ripresa del mercato con l'estate 2014.
Questo significa che si ha circa un anno di tempo, più o meno, per comprare le case ai migliori prezzi.
E i migliori pezzi, sono in vendita adesso.
Speriamo che l'articolo vi sia piaciuto.

Saludos a tottu.

giovedì 11 ottobre 2012

Quali prospettive per il settore turistico in Sardegna?

Il 2012 non verrà ricordato in Sardegna come l'anno di maggior lustro per quanto riguarda le presenza turistiche.
Questo è vero nei numeri e nelle impressioni personali.
Ormai siamo ad ottobre ed è possibile tirare un pò di somme dell'andamento della stagione estiva, stagione cruciale e pilastro dell'economia tutistica isolana.
Che la Sardegna viva della rendita della bellezza del suo mare e delle sue spiagge è fatto conosciuto.
Nel tempo ha aiutato la presenza dei turisti anche la buona cucina, le tradizioni fortemente radicate, una natura bella e incontaminata, paesaggi incantevoli e un profumo di antichità millenaria che si respira ovunque non appena si scende da una nave o dall'aereo.

Per circa un trentennio, anno più anno meno, la Sardegna ha continuato a bruciare record su record di presenze e gradimento.
Ha anche sempre primeggiato come qualità delle sue acque (anche quest'anno, peraltro, vedi questo articolo).

Insieme a questa gloriosa cavalcata, sono aumentati i servizi, proliferate le attività ricettive e commerciali.
Le persone impegnate a vario titolo nell'industria turistica hanno, stagione dopo stagione, migliorato la qualità dei servizi e la loro personale professionalità.

Questa crescita non significa assolutamente che il processo di crescita sia finito e che tutto funzioni come un orologio. Anzi. I margini di crescita e miglioramento sono ampi e facilmente individuabili.

La Sardegna continua a non compredere appieno quali potenzialità essa abbia e quanto al minimo vengano sfruttare le proprie risorse. La nostra idea è che la Sardegna sia simile ad una fabbrica che potrebbe produrre 10000 auto al mese mentre attualmente ne sta producendo solamente 1000. I macchinari vengono spenti, non c'è sufficiente promozione, non c'è aumento della produttività.
Fin troppo spesso abbiamo sentito parlare di "arrivo dei turisti" come se questo movimento in entrata fosse qualcosa di mistico e la struttura turistica sarda niente avesse a che fare con questa situazione.

La realtà è che molto deve essere ancora fatto.
Il costo delle case è, per certi versi, un indicatore.
Nel nord-est, la zona più famosa e pregiata dell'isola, il costo al mq delle case vacanze è molto lontana da altre famose località turistiche italiane. Non parliamo di altri posti internazionali.
E sebbene esistano isole tropicali dove si può costruire sopra la sabbia delle spiagge a costi ridicoli, è comprensibile che queste 2 situazioni non si possano mettere a confronto.

Il settore turistico sardo, aveva forse in parte bisogno di una pausa di riflessione. E d'altronde non poteva che avvenire prima o poi che un trend di sviluppo continuo avesse un momento di pausa.
Coinciso, peraltro, con una fase molto, molto difficile e delicata della storia italiana, europea e sicuramente anche mondiale.
Insomma molti fattori nel calderone.

Ma rimarchiamo il fatto che la Sardegna ha potenzialità non ancora sviluppate.
Se si riuscirà, come pare d'altronde sia nelle intenzioni del popola sardo e dei suoi amministratori, a preservare questa natura meravigliosa, e se si riuscirà a incrementare la qualità del servizio senza pensare che la quantità risolva tutti i problemi, siamo sicuri che nuovi orizzonti possano essere raggiunti.
Con soddisfazione per chi ha investito e puntato su questa terra.
Saludos a tottu.

lunedì 1 ottobre 2012

Stimare il valore di una casa.

Non avete un'idea di quante volte si ritorni sullo stesso argomento con potenziali clienti o semplici curiosi.
Uno dei motivi per cui questo blog è venuto alla vita era proprio indirizzare le persone che chiedono informazioni ad approfondire alcune tematiche con calma su uno spazio in cui cercare di dettagliare, spesso con numeri o citazioni, qualcosa.
Uno dei temi più caldi è sempre: "Come si può stabilire il prezzo di una casa?"

Ci si ritrova spesso a discutere sul fatto che il prezzo vada bene, che sia congruo e amenità del genere.

Comprare una casa è una decisione ovviamente importate. E se è corretto avere le idee chiare quando si compra un chilo di spaghetti o si mettono nel serbatoio  della propria auto 20 euro di gasolio, figuriamoci per qualcosa che costa diecimila volte di più.

Il problema fondamentale del prezzo di un immobile è la non omologazione degli immobili stessi. Ogni immobile è un pezzo unico. Per tanti motivi.
Lo è per la posizione del sito in cui la casa sorge, per la disposizione delle parti interne e mille altri particolari che pensiamo sia facile immaginare. Il concetto è che è molto, molto difficile mettere a paragone case di verse.

Ma quali sono gli aspetti che possono influenzare il valore di una casa nel tempo?

Quando si cerca una casa da acquistare quindi, oltre ai gusti e alle esigenze personali, è bene valutare la possibilità di voler rivendere in futuro, e scegliere quindi immobili che non rischiano di essere svalutati.

Il valore di un immobile infatti dipende da molteplici aspetti legati soprattutto alla sua tipologia e al contesto in cui è collocato. L’Agenzia del Territorio utilizza apposite tabelle di valutazione che incrociano vari coefficienti per stabilire l’influenza dei diversi fattori, ma sono da intendere come indicazioni di massima, perché di fatto il prezzo lo stabilisce il mercato.

Cosa influenza il valore di un immobile:
  • anno di costruzione;
  • tipologia, struttura e stato di conservazione e manutenzione;
  • la superficie, il numero e distribuzione dei locali;
  • il numero di bagni;
  • la cucina (abitabile o meno);
  • piano, esposizione, luminosità;
  • pavimenti, serramenti e finiture;
  • il tipo di riscaldamento (autonomo o centralizzato) o di climatizzazione;
  • lo stato dell’impianto elettrico, la classe energetica e l’indice di prestazione energetica;
  • la presenza di cantina, solaio, garage, posto auto;
  • la presenza di balconi, terrazzi, giardino, piscina;
  • le condizioni, il pregio e l’età dello stabile in cui si trova;
  • l’eventuale necessità di eseguire lavori straordinari nello stabile;
  • la presenza di un giardino, di un ascensore o di una portineria;
  • il tasso di sicurezza, il prestigio o la rumorosità della zona.
Oltre a questi valori, occorre aggiungere il valore della zona e contesto in cui è inserito l'immobile.

Anche se una zona è considerata molto buona, non è detto che sia adatta alle proprie esigenze. Il tutto dipende molto anche dalla propria scala di preferenze e dall'orizzonte temporale dell'acquisto.
Se si acquista per mantenere la casa pochi anni (diciamo una decina) si faranno valutazioni molto diverse da chi compra per non rivendere più (anche se spesso questa intenzione è solo teorica):

Una zona in via di espansione permette, ad esempio, di acquistare a prezzi più bassi, con il vantaggio di vedere crescere il valore dell’immobile nel tempo.
Per valutare se l’area è adeguata alle proprie esigenze è consigliabile:
  • visitare la zona in diversi orari della giornata e in giorni diversi possibilmente in periodi cruciali per la propria decisione;
  • verificare il movimento umano e automobilistico;
  • verificare problemi di viabilità eventuali;
  • valutare la vicinanza di supermercati, negozi e servizi di prima necessità.
Tutta questa operazione non è qualcosa che può essere fatta in 2 minuti ma serve sicuramente molto per chiarirsi le idee.
Non c'è infatti peggior cosa di aver avuto tra le mani la possibilità di un buon acquisto ed esserselo lasciato scappare.

Saludos a tottu.
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