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giovedì 22 dicembre 2011

Occasione immobiliare a Tanaunella (Budoni)

Segnaliamo con questo post, una nostra nuova offerta immobiliare a Tanaunella, località di mare a sud di Budoni.

Parliamo di un piano terra, in un contesto di un piccolo complesso di sole 3 unità (di cui che parte da un restauro di una vecchia e tradizionale casa del paese).

L'immobile è un trilocale con cortile sul davanti e giardinetto sul retro.

E' posto dentro Tanaunella, a poco meno di 1 km dalla spiaggia di Porto Ainu. Non ha vista ma si vede il mare e Tavolara come si accede alla proprietà.
Tanaunella è posta sul lato mare a sud di Budoni. Ha servizi aperti tutto l'anno ed è una localtà in piena fase di valorizzazione, con molti angoli veramente tipici.

Esaminiamo la cartina. E' composto da soggiorno, cucinotto, camera da letto, bagno e cameretta. Il cucinotto e il soggiorno sono collegati ma disposti in un modo molto funzionale che va a creare, di fatto, 2 ambienti indipendenti.
Vediamo alcune foto degli interni.

La casa è nuova ed è collocata sul mercato ad un prezzo di 135.000 euro.
Un prezzo incredibilmente interessante.

Naturalmente rimaniamo a disposizione del lettore per fornire ulteriori materiali e informazioni sull'offerta.

Saludos a tottu.

Approfittare delle occasioni

Spesso ci è capitato che il colloquio con il potenziale cliente che cercava casa, si concludesse con un lecito:
"Va bene, facciamo così..... Mi contatti se le capita un'occasione tra le mani!"

O qualcosa del genere.
In pratica il cliente cerca "l'occasione". E chiede di essere informato quando questa strana razza di animale verrà identificata.

La nostra agenzia è famosa per il tipo di rapporto, diretto e senza fronzoli, che stabilisce con il cliente.

Onestamente, lo diciamo qui sul blog ma lo diciamo anche direttamente al cliente, questo tipo di richiesta fa un pò sorridere.
Sarebbe comprensibile se il cliente dicesse: "Vedo che non avete niente tra le mani che mi interessa. Io cerco una casa così e colà, con questo e quell'altro. Contattatemi non appena trovate un immobile con quelle caratteristiche." Comprensibile e condivisibile.

Ma informare qualcuno quando si ha un'occasione........ Che impresa difficile e senza speranza!!

In primo luogo cosa si intende per "occasione"? Non si sa. Probabilmente esistono centinaia di definizioni. Credo una per ogni cliente che ci ha detto queste parole. Nel senso che ciò che per qualcuno è un'occasione, non lo è per un altro.
In linea di massima, si tratterebbe di una casa che ha un prezzo decisamente al di sotto del suo prezzo di mercato. In linea di massima. Ma quanto deve essere "decisamente al di sotto" per essere un'occasione?
E come stabilire quale sia il suo reale prezzo di mercato?

Si potrebbe replicare che se abbiamo visto una casa per un lungo periodo proposta al prezzo di mercato di 220.000 euro e di colpo vediamo che viene proposta al prezzo di 185.000 euro, questo possa esssere inequivocabilmente un'occasione o un affare. Ma non è detto. Potrebbe essere semplicemente che l'immobile era sopravvalutato in un primo luogo e che il suo prezzo reale è il secondo.

Insomma, il discorso è molto complesso. Tra l'altro, quando ci capitano delle proposte immobiliari che noi "riteniamo" delle occasioni, noi ne diamo pronta informazioni ai nostri clienti. Ma proprio coloro che ci chiesero a suo tempo di informarli immediatamente quando ciò sarebbe avvenuto, molto spesso (per non dire sempre) sono proprio coloro che ignorano in maniera sistematica l'offerta.

Dopo questo post, inserirò 2 offerte. Sono non solo delle buone offerte ma 2 occasioni da non lasciarsi scappare. Sia per il prezzo che per la qualità dell'offerta.
Non a caso, abbiamo voluto anticipare queste offerte con questo post.
Siamo sicuri che molti si chiederanno la classica "cosa c'è sotto?". 
Spesso ci sono delle buone e valide motivazioni che conducono ad un certo prezzo.

Se vi è della curiosità, è possibile dare una risposta.

Saludos a tottu.

Le nuove norme del decreto "Salva Italia" relative agli immobili

Se ne è parlato in lungo e in largo nei giornali e in tv.
Il nuovo neo-premier, Mario Monti, ha dato vita ad un decreto (ora in esame nel parlamento per l'emanazione definitiva) che ha introdotto molti cambiamenti da un punto di vista fiscale e normativo per molti ambiti economici e della vita di tutti i giorni.
Mass-mediaticamente lo ha chiamato manovra "salva Italia". Con un gusto, perdonate l'opinione personale, giornalistico orrido. Ma, nella baraonda di cambiamenti, ci piace analizzare cosa cambia nel mercato immobiliare a seguito dell'introduzione di questa manovra.
Salvo futuri cambiamenti ancora possibili prima dell'approvazione definitiva alle camere (comunque abbastanza scontata e che non muterà di molto ciò che è stato già presentato).

Il cambiamento più rilevante è l'introduzione della nuova tassa sugli immobili. Quella che un tempo si chiamava ICI (imposta comunale sugli immobili) e che adesso si chiamerà IMU (imposta municipale unica). Quindi pià che un'introduzione si tratta di una re-introduzione.

Tralasciamo adesso qualsiasi discorso sulla validità o meno della tassa in se. Ci sarebbe da sottolineare troppe cose. In sostanza, chiunque possegga un immobile deve ora pagare una tassa, una tassa di proprietà.
Tale tassa è stabilita nella misura del 7,4 x mille ( il 4 x mille per la prima casa). Vi è la facoltà del comune di modificare tali percentuali. I margini facoltativi sono del 3 x mille (0,3 per cento) in più o in meno, tranne che per le prime case in cui il margine si abbassa al 2 x mille.
Ricapitolando abbiamo:
1a casa: IMU al 4 x mille di partenza (da un minimo di 2 x mille ad un massimo di 6 x mille a seconda del comune).
2a casa e altri immobili: IMU al 7,6 x mille di partenza (da un minimo di 3,6 x mille ad un massimo di 10,6 x mille a seconda del comune).

Questi valori si calcolano sul valore catastale aggiornato che è frutto di un calcolo matematico che parte dalla rendita catastale.

Quello che accade è che, per le seconde case, vi è un perentorio aumento dei costi per chi acquista e diventa proprietario. Ma è necessario uscire dai conti matematici e dalle percentuali per esaminare in concreto, IN TERMINI ASSOLUTI, cosa cambia.

Facciamo degli esempi di immobili reali presenti nel mercato di Budoni. Prenderemo ad esempio un immobile dentro Budoni e uno situato a Tanaunella.
L'immobile di Budoni è stato venduto al prezzo di 220.000 euro e ha una rendita catastale di 383,47 €. Attualmente paga 338,22 € di ICI. Dal prossimo anno pagherà 489,61 € di IMU. Cioè avremo un aumento di 151,39 €.
Percentualmente è sicuramente un aumento importante ma in valore assoluto non è un valore che possa mettere in dubbio il vantaggio e la convenienza di un investimento immobiliare.

Altro esempio: immobile a Tanaunella (1 km a sud di Budoni, lato mare) venduto a 160.000 euro con rendita catastale di 241,47 €. Paga attualmente 213,18 € di ICI. Pagherà 308,60 €. Con un aumento di 95,42 euro.

Questi aumenti, nonostante tutto contenuti, sono frutto della peculiarità del mercato delle seconde case della zona e della costiera sarda in generale. Luoghi in cui le rendite catastali sono comunque generalmente molto basse, rispetto ai valori di grandi città o luoghi con mercati immobiliari vecchi di decenni. Ecco spiegato il motivo per cui i giornali hanno annunciato aumenti di molte centinaia di euro.

Per il resto, la manovra "salva Italia" non muta lo scenario degli altri costi. Almeno per ora.
Ma dobbiamo ricordare ciò che ci aspetta dal 1 ottobre 2012. Ovvero in quella data entrerà a regime il cambiamento dell'iva. Aumenterà l'aliquota ordinaria che dal 21% passerà al 23% ma anche l'aliquota agevolata che dal 10% passerà al 12%.
Questo interessa particolarmente chi vuole comprare una nuova casa.
Per essere ancora più chiari, occorre ricordare che dal 1° ottobre 2012 comprare una casa nuova (da impresa) costerà un 2% in più. 

Quindi il consiglio è fare i vostri acquisti ora o nei prossimi mesi.
Si sfrutterebbe la particolare congiuntura, acquistando a prezzi decisamente favorevoli. 

Detto questo e sperando di essere stati chiari nell'esposizione di queste complicate norme, porgiamo i nostri Saludos a tottu.

lunedì 5 dicembre 2011

Quando marito e moglie devono scegliere una casa...

E' risaputo che uomini e donne abbiamo dei criteri molto differenti nel loro modo di scegliere ciò che devono acquistare e sul come farlo.
Possiamo discutere un bel pò su quali possano essere le cause di questo evidente fatto.
Qualcuno propende per differenze di natura, diciamo così, biologica. Qualcosa insito nella struttura genetica cerebrale. Noi, per nostre posizioni personali, riteniamo questa spiegazione molto superficiale e, comunque, non certificata da nessuna prova scientifica.
La realtà, probabilmente, risiede in fattori culturali e di posizione sociale. Che uomini e donne crescano con la sensazione di appartenere a 2 gruppi distinti è sempre più grande man mano che il bambino acquisisce coscienza di se e della società che lo circonda.

Sicuramente molto influisce la posizione sociale che si occupa.
Per essere ancora più chiari, la propria scala di scelte di acquisto dipendono molto dal lavoro che si fa e dal ruolo che si gioca in società e nella famiglia.
Un uomo che non si occupa della casa, avrà una tendenza a occuparsi dell'acquisto di casalinghi e detersivi pari a zero. Così come una donna che non ha (anche per accordo sociale) un buon rapporto con la manutenzione dell'auto, non metterà mai nella lista della spesa l'olio motore o l'antigelo per il radiatore.

Quando un marito e una moglie (o una coppia in generale) decidono di acquistare una casa, le differenze nella priorità delle scelte compaiono sulla scena. Generalmente la grande differenza fra i 2 è rappresentata da chi, materialmente, si prende l'onere della scelta.
Per esemplificare, quando l'acquisto viene fatto da una sola persona, uomo o donna che sia, i meccanismi decisionali e l'atteggiamento è molto somigliante. O, meglio, non si notano differenze fra un uomo e una donna solo per la loro differenza di categoria sessuale.
Un uomo che compra una casa casa con i suoi soldi si comporta in un modo molto simile ad una donna che compra casa con i suoi soldi.
Quando invece è una coppia a comprare, le differenze fra i ruoli cominciano ad avere un peso. Abbiamo (generalmente) un partner che è apportatore di fondi (o che contribuisce di più!) e un partner che non lo è. C'è un partner che si occupa di prendersi cura della casa (scegliere i dettagli estetici, gestire gli spazi, etc.) e un partner che non lo è.
In questa situazione, spessissimo, si crea una situazione in cui, per quanto la decisione dell'acquisto sia da imputare in modo eguale ai 2 partner, le dinamiche della scelta vertono su fattori differenti.
Chi mette i soldi o chi ha la responsabilità della trattativa, pone l'attenzione più su aspetti di natura economica e finanziaria. Chi si occupa di gestire la casa, pone l'attenzione più su aspetti relativi al godimento della casa.
E' ovvio, come specificato in altri post, che a tutti piacerebbe comprare la casa dei propri sogni. Ma spesso quel tipo di casa ha un costo che esorbita il budget disponibile.
Quando marito e moglie non discutono su quale sia il peso del godimento e dell'investimento (che si presenta soprattutto nell'acquisto di una seconda casa) è ovvio che le diversità nei criteri di scelta aumenteranno.

Questo si manifesta ancor più quando la scelta è fra qualcosa di già costruito oppure di una casa in costruzione. L'esperienza ci dice che gli uomini siano più propensi a comprare qualcosa ancora in costruzione (per via della convenienza dell'affare) rispetto alle donne.
Le quali più difficilmente riescono ad immaginarsi la qualità del comprato e ancora più spesso sospettano inadempimenti.
Tra l'altro la caratteristica del "stai attendo!" è da imputare non al partner femminile in se e per se, quanto al partner che (almeno in apparenza) sembra avere meno responsabilità nell'acquisto.
Ovvero chi ci mette la firma e la faccia, è meno preoccupato di possibilità problemi contrattuali o inadempimenti. Non che sia mai sicuro prendere per oro colato quanto commercialmente promesso o robe simili.
E' solo che "essere astuti" e "attenti" in una compravendita non vanno necessariamente a braccetto con l'emozione negativa o la paura di essere ingannati o di prendere la classica sola. Se si hanno dei dubbi, si pongono delle domande. Se si hanno delle legittime perplessità, si possono richiedere delle evidenze giustificative.

In ogni caso, quando marito e moglie decidono di comprare è sicuramente necessario che vedano per bene questi aspetti tra loro prima di porsi alla ricerca di un immobile. E che siano presenti insieme nei colloqui con il loro interlocutore di turno (agente o impresa che sia).

Al prossimo articolo.
Saludos a tottu.

giovedì 24 novembre 2011

OFFERTA IMMOBILIARE A BUDONI!


A poco più di 1,5 km dal mare, in prestigioso complesso edilizio denominato "NUOVA SMERALDA", offriamo ai lettori un'incredibile OCCASIONE IMMOBILIARE!

Difficilmente capita di comunicare qualcosa che realmente è un'occasione da prendere al volo. Ma talvolta capita che qualcosa non sia solo una buona offerta ma un AFFARE assoluto

QUESTO E’ UNO DI QUEI CASI, un acquisto da cogliere al volo.

L’immobile in vendita è un trilocale nuovo (consegnato questa estate) posto al primo piano, di testa.

E’ sito a Budoni (OT), il località Tanaunella a circa 1500 mt dalla più vicina spiaggia.
La planimetria è composta da soggiorno-angolo cottura, camera da letto, cameretta, bagno e veranda.
La casa ha i soffitti in legno a spiovente e ottimi infissi della Albertini in legno. Le case sono costruite in materiale certificato per i nuovi parametri di risparmio energetico.

La casa è in vendita a 144.000 € non trattabili.
L'immobile è nuovo ed è stato consegnato la scorsa estate.
Ma, per motivi che tranquillamente possono essere forniti a chi desidera maggiori informazioni, il proprietario ha deciso di rivendere questo immobile. Che quindi è gravato non dagli onerosi costi di iva ma dai più leggeri costi fiscali basati sul valore catastale,che si aggirano intorno ai 3.000 euro.

 
Ci permettiamo di dire che se siete alla ricerca di un’occasione di investimento, non vi dovreste lasciar scappare questa occasione.
Parlando in cifre, potreste acquistare per poco più di 150.000 euro (comprensivo di tutte le spese) un’immobile di valore ben superiore. Tant’è che l’impresa stessa sta vendendo appartamenti similari sulla carta (!!) a 179.000 euro al netto dei costi.

 Alleghiamo qualche foto degli interni.
 
E' possibile avere altre foto e tutti il resto della documentazione legale a richiesta.

Saludos a tottu.

Dove vanno i prezzi nella zona di Budoni?


E’ innegabile che l’intera situazione economica che il nostro paese sta attraversando si sarebbe, in un modo o nell’altro, riversata anche nel mercato immobiliare.
Importante, prima di entrare nel merito dell’andamento di questo, è definire alcune cose. Una in particolare è da rimarcare ovvero la necessità di divisione in macro e micro aree a se stanti e in cui le dinamiche dei prezzi hanno andamenti e tendenze diverse. 
Il mercato immobiliare, infatti, non è minimamente omogeneo e la ripartizione territoriale del prodotto ne amplifica a dismisura questa intrinseca differenza. 
Se infatti vendere un prodotto che può essere mosso può uniformare i mercati (prendiamo ad esempio le auto in cui, nonostante ci siano differenze, non presenza grandissimi scarti tra il valore della stessa cosa fra luoghi distanti), un prodotto che ha proprio nella sua immobilità la caratteristica principale avrà una dinamica completamente opposto.
Si arriva anche al paradosso (solo apparente) in cui lo stesso immobile posto in 2 contesti diversi acquisisca prezzi decisamente differenti.

Così il mercato immobiliare di Milano sarà diverso da quello di una piccola città di provincia e da quello del mercato delle 2e case in Sardegna.
Ci sono così microaree che subiscono maggiormente questo periodo di trend negativo per l'immobiliare e microaree che non lo subiscono o lo subiscono solo in parte.

La zona di Budoni, è una di quelle zone in cui non è verificato un trend negativo del prezzo delle case e in cui, secondo il nostro parere, non si verificherà nel prossimo futuro.
Questo non significa che il prezzo non sia sceso in un numero non piccolo di offerte. Lo ha fatto. Significa solo che ci sono alcuni presupposti di questo mercato che ne hanno impedito la forte flessione o il crollo.

Già in se e per se il mercato delle seconde case ha retto meglio, il credit crunch di questi ultimi anni. Quindi, laddove l'uso del mutuo immobiliare era motore e volano del mercato delle prime case, diversamente le cose sono andate laddove si utilizza meno il mutuo immobiliare per comprare e cioè nel mercato delle seconde case.

Che le case in zona Budoni abbiano tenuto fondamentalmente il loro prezzo è decisamente un fattore positivo per chiunque abbia comprato e per chiunque debba comprare. Che i prezzi scendano ancora non è ipotizzabile, salvo isolati casi. Le imprese costruttrici locali sono generalmente ben capitalizzate perchè a conduzione familiare e perchè lavorano su terreni non acquistati ma generalmente ottenuti in permuta. Cosa che consente di diminuire l'esborso di liquidità in misura anticipata rispetto alle vendite.

Quindi prevediamo che i prezzi resteranno su questo livello con un ulteriore periodo di assestamento (leggermente verso il basso) fino alla prossima stagione estiva. E questo sarà il motivo dominante per i prossimi anni finchè non ci saranno palesi segni (da parte dell'economia italiana e mondiale) di ripresa. Cosa che comincerà a far risalire i prezzi verso l'alto.

Saludos a tottu.

giovedì 20 ottobre 2011

Decidere di comprare o non decidere di comprare? Questo è il problema!

Quando un cliente va a vedere degli immobili per comprare, non sempre ha deciso di comprare.
Può sembrare strano ma è l'assoluta verità!
Innanzitutto c'è chi va a visitare immobili per il puro piacere di farlo.
Non sa cosa vuole perchè non ha deciso che vuole qualcosa.
Va in giro. Punto e basta!

Forse lo fa perchè in quella giornata non vi era nient'altro da fare o forse perchè vuole un pò capire come funzionano le cose.
Più che voglia di acquistare, è curiosità del percorso che porta all'acquisto di una casa.

Di base non vi è neanche niente di male in tutto ciò. Forse l'unica cosa non propriamente corretta in tutto ciò è non informare l'interlocutore che funge da guida di queste intenzioni.

Per un agente immobiliare è cosa ben diversa che portare un potenziale cliente a vedere degli immobili piuttosto che portarci qualcuno che vuole solo farsi un'idea. Questo è comprensibile.
Magari il timore del potenziale cliente è che, se confessa le sue reali motivazioni, l'agente immobiliare potrebbe decidere di non portarlo a visionare case.
E in effetti questo pericolo esiste ed è anche fondato. Diciamo che sta nella professionalità e nella lungimiranza dell'agente compredere la situazione e offrire sempre un cordiale e completo servizio.

Ma che succede a chi vuole effettivamente comprare quando trova una casa che gli piace?
In realtà vi è sempre un tentennamento. Qualcuno dice che comprare una casa non sia come comprare una camicia o un paio di scarpe. Forse è vero ma forse no.
La mia idea è che semplicemente, quando qualcuno ha comprato molte volte delle scarpe, ha le idee molto più chiare sul fatto di comprare scarpe. Tant'è che quando si ha a che fare con qualcuno che ha fatto molte volte delle compravendite immobiliari, costui ha un atteggiamento molto leggero e diretto.
Quasi se stesse comprando un paio di scarpe, appunto.....

Quindi la titubanza sta tutta nell'insicurezza. E l'insicurezza spesso è totalmente legata a fattori personali e non a fattori della trattativa. A questo punto, ragionarci su, aspettare, tergiversare, è praticamente inutile in quanto chi compra se deve sbagliare, lo farà comunque.
Diverso è se esistono fattori oggettivi che devono essere compresi, analizzati, valutati e presi in considerazione.
Ma a questo punto, anche il dialogo è molto semplice.

Da poco mi è capitato che un cliente mi dicesse che non voleva comprare una casa che gli era stata mostrata perchè riteneva il luogo in cui veniva costruita "troppo isolato". Appena mostrata obiezione, compresi che si trattava di una falsa obiezione. Il cliente sapeva dove le case sarebbero sorte già prima di visionarle. E nel momento in cui le stava visionando non mi disse niente a riguardo nè toccammo quel tasto. Fu qualcosa che saltò fuori il giorno dopo a mente fredda. 
C'era qualche altra cosa!
Lo dissi al cliente il quale dopo un paio di tentativi (andati a male) di convincermi di quella falsa verità, mi disse che in effetti vi erano vari motivi che lo portavano a scegliere un'altro immobile (tra l'altro posizionato in una località altrettanto "isolata" quanto la prima).
Al che chiesi il principale, suggerendo di tralasciare i motivi minori.
L'obiezione fu quindi che anche i figli avevano mostrato i loro dubbi e perplessità sull'immobile. O meglio sulla sistemazione in generale, i vicini, la presunta mancanza di servizio, etc.
Ma i figli non avevano visto l'immobile ed erano rimasti a casa loro, proprio oltre il Tirreno! E proprio i figli avevano dato un primo parere positivo del materiale (foto e planimetrie) dell'immobile!
Chi aveva suggerito ai figli le perplessità? Non erano certo le loro!
Alla fine, dopo un continuo insistere da parte mia, saltò fuori la VERA obiezione.
E cioè il cliente mi disse che aveva paura per l'affidabilità del costruttore.
Questa era la VERA obiezione.
Ed era anche probabile che quell'obiezione fosse anche stata suggerita da qualcun altro. Ma questo è un altro discorso.

Quindi quando si deve decidere quando comprare?
Sicuramente dopo che sono state richieste tutte le informazioni necessarie per liberarsi dai dubbi.
E sicuramente dopo che si è paragonato ciò che si è visto con la propria scala di priorità di ciò che si ricerca.

Ma il fattore tempo non sempre è qualcosa di importante nella cosa.
Poi ognuno si prenderà il tempo che ritiene necessario.

Saludos a tottu!.

lunedì 17 ottobre 2011

E se la mia casa non viene completata?

Il mercato delle case in costruzione è un mercato talvolta sconosciuto ai più.
Eppure, nel corso degli anni, moltissimi clienti si sono avvalsi di questa soluzione.
Che presenta moltissimi vantaggi.
In primo luogo la possibilità di dilazionare nel tempo i pagamenti consentendo a molti di comprare qualcosa che altrimenti non potrebbero comprare.
E in secondo luogo concedendo a chi compra la possibilità di apportare all'immobile quelle personalizzazioni che meglio lo possano avvicinare alla propria idea di quello che si cerca.
E ultimo ma non ultimo, la possibilità di risparmiare tanti soldi rispetto all'acquisto di una casa già finita.

Si crea con il costruttore un rapporto molto stretto.
E questo è il vantaggio e questo è lo svantaggio.

La domanda che spesso ci viene posta (ricordiamo che la nostra agenzia vende case in costruzione o completamente sulla carta da più di 10 anni con estremo successo, anche prima dell'entrata in vigore delle nuove normative a tutela degli acquirenti) è:
Ma se la mia casa non viene completata? Che succede?

La risposta è semplice. Essendo la compravendita un contratto, si pone negli accordi per iscritto cosa debba avvenire in quel caso. Nè più e nè meno.
Ma questa domanda, spesso ne nasconde un'altra più subdola ma in ogni caso importante da portare alla superficie e importante da comprendere.
Ovvero "Ma se compro in un cantiere, cosa succede se la mia casa viene finita ma l'intero cantiere no?".
 Questa domanda ha più fondamento di quanto si pensi.
Ma una semplice analisi del cantiere, delle case e del costruttore possono rispondere al quesito.
In primo luogo che tipo di costruttore abbiamo innanzi?
Ma ancora prima, che tipo di agente immobiliare abbiamo innanzi?
Quante case si devono costruire, quale è la dimensione dell'investimento immobiliare.
Quante case sono state già vendute? A quale prezzo rispetto alle medie di mercato si sta vendendo?
Che tipo di case sono e quanto sono del tipo che il mercato cerca nella zona di riferimento.
Le domande sono varie e possono essere riformulate.

E' sicuramente vero che può capitare che si compri una casa e che questa ci venga consegnata nei termini in cui ci si era accordati ma all'atto della consegna può anche essere che qualcosa, all'interno dell'intero complesso di riferimento debba essere ancora sistemato.
Non è la scena ideale però bisogna solo vedere in quale misura si è richiesto che l'impresa costruttrice velocizzi i suoi lavori per venire incontro alle nostre esigenze.

In realtà comprare qualcosa in costruzione non presenta molti problemi e talvolta può essere anche un buon modo per verificare se chi costruisce lo sta facendo a regola d'arte e con tutti i crismi.
Cosa che non sempre è possibile vedere quando si compra un prodotto finito.

Il concetto di base è sempre quello che abbiamo in questo blog.
Laddove si da un compenso professionale all'agente immobiliare, è giusto che si riponga fiducia nel suo servizio per ovviare alle eventuali carenze di valutazione di noi che compriamo.
E se tale fiducia non esiste occorre chiedersi quali siano i motivi che fanno dubitare di ciò.
Se tali motivi siano di tipo irrazionale o provengano dall'esame di qualche fattore oggettivo.

Per ora, saludos a tottu.

sabato 8 ottobre 2011

Acquistare casa come godimento o investimento?

Quando si acquista una seconda casa vi è una domanda fondamentale che chi compra si deve porre.
Partendo dal presupposto che in ogni acquisto immobiliare vi è un mix fra una componente di investimento (si mettono dei soldi in un qualcosa con la speranza che questo ci renda del denaro) e fra una componente di godimento (l'acquisto serve a soddisfare delle necessità proprie o familiari), la domanda da porsi è in quale percentuale questi 2 fattori si miscelano.

Soprattutto nella seconda casa vi possono essere una grande quantità di possibili miscele.
Diversamente dall'acquisto della prima casa, in cui la componente godimento è senza ombra di dubbio sempre molto alta e quasi totalitaria, nella seconda casa possiamo osservare scene molto diverse fra loro.

Abbiamo chi per un verso ha necessità di investire i propri denari in un qualcosa ma non ha la minima affinità per ciò che compra. Non gli interessa che colore possano avere le ceramiche del bagno o le finiture delle pareti. Costui osserva la casa e verifica se l'ha acquistata ad un buon prezzo oppure se è collocata in un punto in cui si prevede una grande rivalutazione.
Oppure, al contrario, abbiamo chi cerca la casa vazanza dei suoi sogni. Che ha un'immagine in mente che intende realizzare e che non guarda a possibilità di investimenti.

Ora questi 2 estremi raramente si presentano ma più spesso abbiamo una presenza delle 2 componenti. Ma ben diverso è l'atteggiamento di chi ha un mix di 20% di investimento e 80% di godimento da chi ha delle percentuali rovesciate.

Identificare a quale categoria di acquirente si appartiene semplifica (e di molto) la ricerca della casa giusta. Anche perchè il tutto si lega sempre a quelle che sono le risorse disponibili.

Ricordiamoci che un pò tutti compriamo una seconda casa per investimento e un pò tutti sappiamo che ne dobbiamo usufruire per le nostre vacanze. Ma se qualcuno ha a disposizione solo 15 giorni per le proprie vacanze, si comprende che la componente di investimento deve essere prevalente con tutte le conseguenze del caso.

Giusto per intenderci, la nostra agenzia ha delle case in vendita in delle località vicine al mare e alle spiagge. Parliamo di distanze di circa 4 km. Questi immobili hanno una grande componente di godimento ma solo per chi ricerca la tranquillità, la vista panoramica e il contatto con il territorio. Per chi cerca la comodità della panetteria sotto casa e della possibilità di recarsi al mare a piedi non sono l'ideale.
Ma questi immobili sono sicuramente un buon investimento per chi guarda al futuro e sa che anche queste zone, ora poco valorizzate come contesto, prenderanno valore nell'arco di un decennio. 
Quindi chi compra, lo fa acquistando qualcosa in un luogo dove non tutto è ancora perfetto e sistemato a dovere. Magari le strade devono essere allargate, i muretti di cinta sistemati e alcuni angoli del luogo ripuliti.
Ecco dove subentra la diversità fra chi investe e chi compra solo per un puro piacere.
A chi dispiacerebbe comprare una casa perfettamente rifinita collocata in una zona in cui ci sono giardinetti, panchine, muretti esteticamente rifiniti, pulizia e ordine?
Ovviamente a nessuno.
Ma quando si compra in queste condizioni, sebbene la soddisfazione personale sia massima, lo si fa alle massime condizioni di quel mercato perchè si giunge quando molti altri ci hanno lavorato dietro, con i loro rispettivi guadagni.
Quando si compra in una zona della città finita, rivalutata, piena di servizi, lo si fa "tenendo i piedi al caldo" ovvero con una scena immobiliare presente e per cui è facile emettere un giudizio.
Qualcuno prima di noi ha dovuto investire e credere in quella scena che ora è realtà.
E costui, se lo ha fatto, lo ha fatto in vista di un profitto.

Spero che questo articolo sia stato utile.
Salodos a tottu
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