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mercoledì 23 ottobre 2013

La discesa dei prezzi è finita? Forse si.

Se qualcuno legge il nostro blog, può verificare quanto da noi certificato in tempi non sospetti. Nessuno ha la presunzione di sapere quando e come le tendenze dei prezzi di un mercato andranno esattamente in questo o quell'altro punto.
Ma abbiamo seguito sempre una serie di analisi di medio periodo e, visionando le serie storiche dell'andamento del mercato immobiliare, non abbiamo fatto altro che illustrare che una fine del lungo ciclo di assestamento di questo mercato sarebbe presto comparso all'orizzonte per lasciare poi lentamente spazio ad una piccola ma inesorabile crescita.
Il nostro orizzonte temporale era situato nel 2014 e ora più di prima lo ribadiamo.

Alcuni segnali sono decisivi in questo senso. In un precedente post parlavano di "grip" della discesa dei prezzi. Ovvero i prezzi scendono fino ad un punto in cui l'appetibilità delle offerte comincia a far "presa" o grip, appunto, sulle scelte di spesa dei potenziali acquirenti.

Quando la discesa dei prezzi comincia a fare "grip", il calo della discesa dei prezzi è alle porte. E la ripresa dei prezzi, dopo una leggera fase di studio o di stallo, prevedibile.

Ecco alcune disamine che ci mostrano tramite indagini statistiche sui prezzi o la percezione dei proprietari delle case, come (forse) avevamo proprio centrato nel segno.
Ecco infatti il sito ww.idealista.it, prestigioso portale immobiliare.

Oppure altri 2 articoli (fra i tanti) in alcuni altre testate e blog:

Quindi il tempo conveniente per comprare è passato?
Manco per niente. Forse il meglio è proprio adesso, nella finestra che va da questa estate alla prossima in cui i prezzi toccheranno i loro minimi per poi cominciare a risalire nei mesi primaverili del 2015 dopo un periodo statico che durerà da metà 2014 a fine 2014/primi 2015.

Quindi buoni acquisti e 
Saludos a tottu.

lunedì 16 settembre 2013

Gli italiani non sono così fedeli all'investimento immobiliare

Alcune volte si inseguono le leggende.
Si dice da anni che gli italiani amino il mattone.
Noi, che spesso mettiamo in dubbio i luoghi comuni che di veritiero hanno spesso ben poco, non siamo mai stati convinti di questo fattore.
Vuoi perchè parliamo di investimenti immobiliari con molti italiani da molti anni e le perplessità e risposte vaghe e approssimative ai nostri input sono fonte di grande perplessità.

Sta di fatto che adesso sembrerebbe che questo "amore per il mattone" sia smentito anche da una ricerca di Eurostat, ovvero il centro di ricerche statistiche di Eurolandia.
Il grafico pubblicato sembra non lasciare ombra a dubbi:

Ovvero l'Italia si colloca ben lontano dalla cima della classifica con un misero 73% di italiani proprietari di abitazioni.
Davanti agli italiani moltissimi paesi, in particolare della zone est Europa come Romania e Lituania. Ma ci sopravanzano anche nazioni come la Grecia, il Portogallo e la Spagna. Dietro di noi le altre grandi d'Europa la cui poca propensione all'acquisto immobiliare era nota.
Cosa possiamo trarre da questo grafico?

In primo luogo che gli italiani non sono così innamorati del mattone e che non è vero che investono tutti o quasi tutti i denari in loro possesso negli immobili.
E in secondo luogo che gli italiani gradiscono anche altre forme di investimento. Come gli altri paesi avanzati. Ad esempio la Germania mostra che solo il 53% della popolazione ha proprietà immobiliari. Il che non significa che i tedeschi siano poveri, come ben sappiamo.

In ogni caso ci sono margini di miglioramento.
E se qualcuno può aver detto che gli italiani avevano tutti una casa, appare evidente che non sia così.
Così come, escludendo dalla statistica coloro che acquistano solo come prima casa, non è molto alta neppure la percentuale di possessori di seconde case.

Saludos a tottu.

venerdì 13 settembre 2013

Distinguere i ribassi di prezzo nel mercato immobiliare.

Un mercato è un mercato.
E ogni mercato ha regole generali e regole specifiche.
Confondere le regole generali delle compravendite con le regole e leggi specifiche che regolamento quel specifico mercato o nicchia di mercato può causare confusione e deduzione erronee.

E' assodato che questi ultimi anni siano stati un periodo di "bassa" del mercato immobiliare. Il numero delle compravendite è diminuito rispetto agli ultimi anni. Prendendo come riferimento il picco di numero di compravendite tra il 2005 e il 2008, c'è stata una evidente flessione.
Va però ricordato che il periodo di riferimento preso in esame è anch il quadriennio in cui si sono frantumati tutti i record di numero di compravendite nella nostra nazione.
In pratica, per quanto le vendite siano calate, se paragonate alla media di vendite immobiliari negli ultimi 30 anni, noteremo una flessione si ma non un calo disastroso.

Detto questo, sappiamo che in un mercato in cui la domanda di un qualcosa scende il prezzo tende sicuramente a non aumentare e se l'offerta sale, tende addirittura a scendere. Cosa che si è palesata nel mercato immobiliare.
Parliamo sempre in termini generali, comprendendo il settore residenziale e il settore turistico, comprendendo microzone in cui non c'è stato fondamentalmente calo e zone in cui ci sono stati cali sensibili e per niente minimizzabili.

Il succo di quello che oggi vorremmo dire è che ANCHE UN PREZZO CHE SCENDE PUO' SIGNIFICARE COSE DIVERSE.
In particolare distinguerei fra immobili che perdono valore e immobili che vivono un riassestamento di prezzo dovuto al mercato.
Cioè il prezzo va giù perchè segue le tendenze del mercato oppure il prezzo va giù perchè nessuno vuole quell'immobile.

Nel secondo caso potremmo trovarci di fronte a case il cui valore oggettivo è in caduta libera.
Case costruite molto indietro nel tempo e con una qualità generale di uso decisamente basso.
Rimanendo a ciò che ci interessa, cioè gli immobili ad uso turistico in Sardegna, occorre rimarcare che la qualità costruttiva generale degli immobili è andata in crescendo nel corso degli anni.
E molti degli immobili costruiti molti anni fa presentano livelli qualitativi decisamente inaccettabili ora. Al punto che non si potrebbe più ri-costruirli con quelle caratteristiche edilizie.
Alcuni di questi immobili godono di una posizione particolarmente pregiata e questo gli consente di avere comunque un prezzo rilevante. E' possibile che se la collocazione è veramente pregiata (vista mare splendida, ad esempio) il valore del luogo in cui l'immobile sorge diventi maggiore dell'immobile stesso. Nel senso che in prospettiva futura, chi fosse interessato a comprarlo metterebbe già in conto notevoli interventi di ristrutturazione se non addiittura l'abbattimento completo con completa ricostruzione.

Onestamente le seconde case in Sardegna presentano quindi sempre un alto valore oggettivo. Essendo nate non per soddisfare il bisogno primario di prima abitazione, esse rispondono molto a criteri di estetica e benessere personale dovuto al contesto.
Esemplifichiamo la cosa al punto da dire che un rudere comprato in Sardegna vicino al mare ha e avrà sempre un valore oggettivo. Perchè fa parte di quegli immobili con caratteristiche tali da essere sempre richiesti.
Un pò come le case situate nei centri storici di città vive e/o d'arte. Se hai un rudere in pieno centro a Roma o Milano, è impossibile che il suo valore descresca. Forse il suo prezzo subirà degli alti e bassi, seguendo i picchi o le cadute del mercato. Ma è ovvio che sarà sempre un qualcosa di cercato dal mercato.
Diverso è invece il discorso per un immobile collocalto in un paesino, in cui già avviene dello spopolamento da anni. Giusto per comprendere il succo di ciò che stiamo dicendo.
Chi ha costruito la casa magari la ha dotata di valore d'uso con particolari materiali e dotazioni edilizie. Magari avrà abbondato anche con gli spazi. Ma il suo valore in prospettiva sarà sempre meno. Perchè se la zona è in fase di spopolamento, a chi serve quella casa? Se la zona non è oggetto di meta turistica o di fruizione di qualche particolare aspetto territoriale (lago, montagna, sito archeologico, parco giochi, etc.) o se il territorio non mostra segnali di possibili sviluppi economici si comprende che non vi è spinta per una domanda di quel tipo di immobile. Se non a prezzi talmente bassi per cui diventa quasi oggettiva la convenienza a comprare.
Ad esempio acquistare una villetta con giardino a 50.000 euro. 

Quindi lasciamo cadere le cassandre che dichiarano che in Italia ci sono tantissime case e siccome la popolazione non aumenta, non ci sarà nuovamente espansione immobiliare.
Ci sarà. Non dappertutto. E' ovvio.
Forse neppure in molte città, a meno di un incredibile nuovo rilancio economico che porti nuovi abitanti.
Ma nel mercato turistico, in un posto come la Sardegna, sicuramente.

Saludos a tottu.

lunedì 2 settembre 2013

Il gioco delle 3 carte

La questione della tassazione sulla prima (e seconda casa) sembra il gioco delle 3 carte.
Non siamo noi i primi a ricordare questa metafora ma sicuramente è giusto ribadirlo affinchè la cosa prenda la giusta consistenza.

Vi è alla base un discorso di debolezza politica e istituzionale di chi dovrebbe governare questo paese. Che l'Italia sia senza un "governo" è un dato di fatto incontrovertibile almeno da 7 anni. Almeno nel quinquennio 2001-2006 c'è stato un governo. Che abbia agito bene o abbia agito male, che abbia agito o non abbia agito non è la questione. 
Ma almeno per gli italiani c'era la sensazione che qualcuno dentro la stanza dei bottoni ci fosse.

Sensazione (a parte i pochi tifosi aficionados incapaci di esprimere un giudizio vagamente obiettivo) che pervade la gran parte degli italiani. Ovvero che tra governi tecnici, delle larghe intese, di transione e chi più ne ha ne metta in realtà non ci sia il minimo progetto politico di medio e lungo periodo.
Diteci voi se avere un progetto politico, una strategia sociale e di sviluppo economico sia un fattore importante per qualcuno che intenda governare un paese di 60 milioni di persone. ...

Prendiamo il discorso della tassazione sulla casa.
Abbiamo in passato già espresso un commento su questa cosa (http://comprarecase.blogspot.it/2012/07/dellimu-abbiamo-gia-parlato-in-passato.html) ma essendo un discorso caldo è necessario tornarci.

Di sicuro c'è da fare una distinzione fra prima e seconda casa. Ma il panorama si è talmente evoluto che occorre fare una grande distinzione anche fra seconda casa e seconda casa. Fra seconda casa e terza casa. Etc.

L'obiettivo sembra essere l'abolizione delle tasse sulla prima casa. In linea di principio siamo d'accordo. Primo perchè la casa è un bene primario che quando usato per viverci dovrebbe essere difeso strenuamente da ogni attacco dello stato. Secondo le tasse non dovrebbero servire a pagare i servizi (se non a livello locale e in misura non totale) ma solo a regolamentare la quantità di moneta circolante.
Quindi no alla tassazione sulla prima casa. Ma no anche alla tassazione sulla seconda casa ad uso personale o a minimo uso speculativo.

Invece qui si fa il gioco delle 3 carte. Aboliscono l'imu (1a casa) per trasformarla in taser (tassa di servizio) che fonde le spese per la gestione rifiuti con il prelievo fiscale sulla proprietà.
Un pasticcio.
Un pasticcio da cui escono sconfitti tutti. Anche perchè il problema della gestione dei rifiuti solidi urbani è ben lungi dall'essere inquadrato nel modo corretto.
Smaltire i rifiuti ha un costo. Tale costo è a carico di una comunità. Tale comunità dovrebbe organizzarsi in modo che paghi chi più sporca e spreca e premi chi ha atteggiamenti virtuosi. Senza complicare inutilmente la vita delle persone.
Ad esempio costringendo chi va in una località turistica a fare la raccolta differenziata per 15 giorni.
Se ci si spreme le meningi forse un metodo più funzionale lo si trova.

Attualmente non sappiamo quindi cosa il prossimo futuro ci riserva.
Ricordiamo che la decisione di comprare dovrebbe comunque prendere in considerazione queste riflessioni se non in minima parte.
Perchè, come si può vedere oggi parliamo di una cosa e domani magari questa cosa non ci sarà.
Ma la nostra casa si.

Saludos a tottu.

mercoledì 28 agosto 2013

Un breve viaggio in alcune belle case.

Nel nostro lavoro ci divertiamo, appena abbiamo 2 momenti liberi, a guardare cosa succede nel mercato immobiliare in Italia (e a volte nel mondo).
Operiamo nella zona a sud di Olbia, nella Sardegna nord orientale. Conosciamo molto bene il nostro territorio. Ma ci pare corretto sapere cosa succede a livello normativo nazionale e cosa accade nel mercato in senso generale.

Così oggi ci piace deviare un pò dai soliti argomenti per segnalarvi un lavoro fatto dal sito www.idealista.it in cui si diverte a mostrare ai suoi lettori alcune delle case in vendita più care d'Italia.
La Sardegna, non spicca fra queste, e vorrei che qualcuno riflettesse su questo aspetto, perchè fin troppo spesso sento parlare di prezzi alti riguardo le case vendute nel nostro territorio.
Se volete che vi esprimiamo il nostro parere, noi crediamo che visto il contesto naturale e umano in cui le case vacanze in Sardegna sono collocate, esse (a prescidendere dalla qualità costruttiva) siano ancora molto al di sotto di un valore che dovrebbe essere raggiunto più avanti nella fase di stabilizzazione del mercato.
Chi compra adesso in Sardegna, deve sapere che ci sono ancora molto e ampi margini di crescita del prezzo.
Esponiamo questo articolo anche per ricordarlo.

Ecco a voi e buon divertimento:

Saludos a tottu.

lunedì 19 agosto 2013

Torna l'interesse per il mattone?

Se prendiamo come parametro di riferimento i dati forniti dall'Eurisc (divisione informativa del Crif) sembrerebbe che dopo molti mesi di buio, ci siano segnali concreti della fine della preoccupazione riguardo il mercato immobiliare.

Che gli scorsi anni in molte zone (probabilemente come la nostra) ci sia stata una bolla più o meno grande dal punto di vista della speculazione erano in molti a sospettarlo.
Così come molti si attendenvano un rallentamento e un piccolo crollo dei prezzi.

Crollo che poi, se paragonato alla congiuntura economica e altri fattori come l'aumento dei traghetti, non è che ci sia poi stato in larga o minore misura.

In ogni caso gli ultimi 3 anni hanno visto una diminuzione fortissima della domanda di mutuo. Diminuzione che, negli ultimi mesi, su base annua si è fermata.

Che questo significhi che ci sia un'inversione di tendenza è presto per dirlo.
Che questo significhi che il mercato rallenta la sua discesa e si stabilizza è un dato concreto.

Maggiori informazioni su 

Saludos a tottu.

martedì 13 agosto 2013

Sondaggio fra le agenzia immobiliari sull'andamento del mercato

Leggendo una ricerca della Banca d'Italia effettuata su un campione nazione di agenzie immobiliari ci siamo diventirtiti a studiare le aspettative dei nostri colleghi che rappresentano uno dei punti di vista del mercato immobiliare.

In molti post precedenti abbiamo ribadito la nostra posizione.
Il mercato immobiliare vive (in generale) un fisiologico momento di appannamento sia nei prezzi che nel numero delle compravendite. Ma riteniamo questo momento di appannamento relativamente poco dramamtico.
Primo perchè era comunque prevedibile già negli anni scorsi, come qualcuno già si aspettava.
Secondo perchè una pluralità di fattori si sono rinforzati a vicenda l'un con l'altro in una sorta di "tempesta perfetta" (rimandiamo alla visione del film con George Clooney per chiarimenti sul significato del termine).
Se cioè era prevedibile che il mercato avrebbe tirato il fiato perchè preso da anni e anni di galoppante crescita, di sicuro non era facilmente prevedibile che a questo si sarebbe sommato:
1) Il credit crunch delle banche italiane che hanno chiuso d'improvviso il rubinetto dei mutui spiazzando il mercato con una sottrazione di liquidità mica da ridere.
2) Una situazione imbarazzante di vuoto di potere governativo che dura ormai da molti anni. Con l'interesse della nostra "classe" politica che continua a litigare su legge elettorale, poltrone ed incarichi, leadership all'interno dei partiti, elegibilità o non elegibilità di questo o quel politico.
E in tutto questo, dimenticandosi di un paese reale che ha necessità di governo. Che non significa fare leggi ma attuare un'amministrazione di quello che già c'è.
3) Una situazione congiunturale economica a livello europeo causata dai malefici e psicotici accordi finanziari che nelle stanze del potere del vecchio continente burocrati non eletti dalle popoleazioni di divertono a programmare e atttuare praticamente a nostra insaputa.

Tornando al sondaggio della Banca d'Italia vediamo che nell'ultimo trimestre, il 30.5% delle agenzie nazionali si aspetta un miglioramento nei prossimi 2 anni. Noi, se avessimo partecipato al sondaggio, avremmo scelto questa opzione.
Mentre il 36% sostiene che ci sarà un peggioramento e un 33,5% che le cose rimarrano uguali.
Praticamente un terzo, un terzo e un terzo.

La cosa ci ha sorpreso comunque perchè significa che un terzo delle agenzie si aspetta un mercato più vivo e facile nei prossimi 2 anni. Il che è un numero molto alto, visto il pessimismo imperante.

La nostra idea è che saranno 2 anni di cambiamenti molto impercettibili. Cioè non ci sarà una ripresa del mercato incredibile e di super portata. E la vera ripresa avrà bisogno di più di 2 anni. Almeno 4/5 anni.
Ma d'altronde un investimento immobiliare non lo si fa certo per 2 o 3 anni.
Quindi.....
Saludos a tottu.

mercoledì 7 agosto 2013

Quali tasse si pagano sulla seconda casa?

La seconda casa è una proprietà immobiliare in cui la persona non ha fissato la sua residenza e domicilio principale.
Un tempo, e forse nella idea collettiva di qualcuno è ancora così, avere una seconda casa significava appartenere a quella classe sociale di persone agiate che veniva chiamata anche "benestanti".

In effetti il termine ha una radice impegnativa, quasi a significare che avere molti soldi equivalesse automaticamente a sostenere che la persona stesse "bene" o fosse felice.

Apriremmo qui un dibattito che non ci compete sulla cosa.
Ci limitiamo a dire che il possesso di una seconda casa è stato per un lungo periodo sinonimo di ricchezza e di appartenza ad una classe agiata, per lo meno dal punto di vista economico.

La crescita della nazione (soprattutto negli anni 50, 60 e 80 con parziale esclusione degli anni 70 in cui si è dovuto fare i conti con alcure congiunture economiche negative - ricordiamo la crisi del prezzo del petrolio) ha pian piano portato ad un mutamento di questa situazione.

Nei nostri anni di lavoro abbiamo ormai riscontrato che possedere una seconda casa non è più un indicatore di appartenza ad una classe di "ricchi"..... perdonate l'espressione superficiale ma era per rendere chiaro il concetto.
In realtà moltissime persone che acquistano una seconda casa sono normali esponenti del ceto medio e sono dei grandi e instancabili lavoratori. 
Abbiamo conosciuto famiglie in cui lavorano marito e moglie e che, utilizzando qualche lascito o donazione di genitori o parenti e spesso aggiungendo quote derivate da mutui bancari, sono riusciti a comprare una seconda casa a costo di grandi sacrifici.
Non persone "ricche" ma sicuramente persone laboriose e attive.

Facciamo questa considerazione perchè siamo totalmente contrari alle categorizzazioni che tendono a strumentalizzare la situazione per fini che non sono di utilità pubblica ma che si riferiscono a chissà quali strani progetti di lobby minoritarie o gruppi di pressione politica.

Ma in definitiva quali tasse gravano sulla seconda casa?
Li esponiamo in modo coinciso:
  • ALL'ACQUISTO: tasse di compravendita differenti se si compra da impresa (generalmente nuovo) o da privato.
  • ANNUALMENTE: tasse di proprietà (IMU).
A questi costi annuali vanno aggiunti gli eventuali costi di gestione condominiale (se esiste) e i costi delle utenze (energia elettrica, acqua, gas, smaltimento rifiuti) da pagare al gestore a seconda dei consumi.

L'acquisto da impresa è gravato dal costo dell'IVA seconda casa. Questa tassa è del 10% sul valore dichiarato in atto. Si discute attualmente se deve entrare in vigore il provvedimento del governo Monti sull'aumento dell'iva che porterebbe questa aliquota all'11% ma ancora non vi è certezza. A questo 10% di iva occorre aggiungere in sede notarile alcuni costi in misura fissa ovvero 504 euro di contributo fisso di imposta catastale, ipotecaria e di registro.

L'acquisto dal privato è gravato  invece dalle sole imposte catastale, imposta ipotecaria e imposta di registro. Ma invece che in misura fissa in questo caso si paga in misura percentuale. Esattamente il 10% (7%+2%+1%) del valore catastale della casa.
Tale valore catastale si ottiene dalla rendita catastale (fissata in sede di accastamento alla costruzione) moltiplicato un fattore 126.
In genere il valore catastale così ottenuto è molto lontano dal prezzo di mercato a cui la casa si compra. Nella zona di San Teodoro e Budoni, la differenza media fra il costo del 10% di iva sul dichiarato e il 10% sul valore catastale di 2 immobili venduti allo stesso prezzo è nell'ordine di 4/5 volte. Ovvero, ad esempio, se si compra una casa da impresa del valore di 200.000 euro abbiamo 20.000 euro di iva mentre se si compra una casa da privato del valore di 200.000 euro abbiamo circa 4.500 euro di imposte catastale+ipotecaria+di registro.

Naturalmente ai costi fiscali di compravendita è bene non dimenticare i costi della parcella del notaio che per un immobile medio variano dai 2 ai 3 mila euro. Occorre poi definire caso per caso.

L'IMU attualmente si paga in percentuale sempre su un valore che si ottiene dalla rendita.
Cioè la stessa base di partenza per il computo delle spese di compravendita di un privato.
In questo caso per capire quanta IMU si deve pagare occore avere la rendita, moltiplicarla per il 5% e poi per un fattore di 160. Questo ci da la base imponibile su cui calcolare l'IMU seconda casa.
Le aliquote di tassazione dell'IMU seconda casa sono variabili da comune a comune che ha facoltà, partendo da una base uguale per tutti del 7,6 per mille, di variare in aumento o diminuzione del 3 per mille.
Semplificando: io comune posso far pagare un IMU minima del 4,6 per mille fino ad un massimo di 10,6 per mille del valore catastale-IMU della casa (rendita catastale x 5% x 160).
I comuni del territorio in cui lavoriamo (San Teodoro e Budoni) mantengono per ora l'aliquota al 7,6 per mille.
Un esempio? Rendita catastale di 241 euro. Valore IMU di partenza uguale a 241 * 5%= 253,05 €.
Moltiplicato per 160 = 40.488 euro.
IMU da pagare? 7,6 per mille di 40.488 euro = 307,71 € di IMU annuale.

Speriamo che queste informazioni vi siano di aiuto.
Saludos a tottu

lunedì 5 agosto 2013

Ecco la Sardegna fra 20 anni.

Ipotizzare cosa succederà nel futuro è sempre un'operazione rischiosa ma tremendamente affascinante.
I rischi sono di sbagliare completamente la direzione dello sviluppo delle cose, sopravvalutando alcune dinamiche di cambiamento e sottovalutandone delle altre.
Con il risultato di proporre uno scenario di un futuro probabile quasi ridicolo rispetto a ciò che effettivamente arriverà.
Il cinema, la tv e la letteratura ci danno ampi esempi di questo genere di "errori" di previsione.
Chi di noi (più grandicelli) non ricorda la celebre serie tv chiamata "Spazio 1999"? Realizzata tra il 1973 e il 1975, ipotizzava il futuro dopo 25 anni ben lontano da quello che è arrivato.
E altri esempi si sprecano.
Quasi tutti i pronostici erano sull'incombente arrivo di macchine volanti, città futuristiche, viaggi nello spazio, case completamente robotizzate e presenza (appunto) di robot.
Quello che è avvenuto lo abbiamo visto...... Tecnologia praticamente ferma a 50 anni fa in molti campi (trasporti, economia, edilizia, medicina.....) e tecnologia che è andata nel futuro in un modo esponenziale (telecomunicazioni, computer, internet e "forse" tecnologia militare....

Come sarà la Sardegna fra 20 anni? Come saranno le sue coste, le sue spiagge, il suo turismo, le sue bellezze naturali, i suoi boschi e le sue campagne.
Cosa succederà ai suoi villaggi e luoghi turistici?
Cosa succederà al mercato immobiliare e ai prezzi delle case?

Di sicuro non è possibile dare risposte univoche a queste e a domande simili. Primo perchè qualunque previsione potrebbe essere smentita da qualche fatto improvviso o radicale cambiamento di atteggiamenti, individuali e/o collettivi. Magari tra 11 anni e mezzo la Sardegna vota una secessione dall'Italia, sotto il protettorato della corona inglese e le Nazioni Unite impongono al governo italiano il rispetto di questa decisione di un popolo, che è italiano ma che non ha mai dimenticato la propria identità fisica, culturale e geografica. 

Ma lasciando perdere questi voli di fantasia, l'esercizio di chiedersi cosa avverrà tra un certo tot di anni, è un buon allenamento della logica e un buon modo di osservare in modo più coerente e funzionale la attuale situazione.

E' in pratica un esercizio costruttivo. Ci permette di elevarci al di sopra del mediocre giudizio del tempo presente. Anche perchè a che serve sottoporre a giudizio il presente se non per elaborare in che modo possiamo correggerlo al fine di dirigerci verso un futuro migliore?
E se parliamo sempre di presente e mai di futuro, non rischiamo di rimanere imprigionati in un modo superficiale di ragionare sulle cose? Ragioniamo ma quello che abbiamo analizzato è già superato e così via.

Non entreremo in questo post nel merito di come noi ipotizziamo possa essere la nostra regione tra 20 anni. Seguiteci e lo esporremo pian piano.
Per giocare o forse per uscire da quest'aria viziata di considerazioni che si sentono in giro su come vanno le cose e che riguarda sempre e solo l'oggi, l'oggi, l'oggi come se non ci fosse un domani da vivere, da attendere e da migliorare.
Atteggiamento che è troppo vicino a quello di una persona giunta alla fine della sua vita e che non guarda più davanti a se ma solo ciò che ha e, in una certa misura, ciò che è successo.

Grazie per l'attenzione e 
saludos a tottu.

venerdì 2 agosto 2013

La presentazione di una casa

Su una cosa vorremmo dire qualche parola a riguardo.
Sulla presentazione di un immobile ad una persona potenzialmente interessata.
Forse questo articolo è scritto e pensato per chi le case le vende e non necessariamente per chi le case le vorrebbe comprare.
Cioè giusto per chiarire a chi è rivolto.
Ma voi siete i nostri lettori e con voi facciamo queste considerazioni ad alta voce.

Come sapete, un'agenzia immobiliare  prende un immobile in incarico e ne cura la promozione e vendita. E' molto semplice ma dimenticarsi questo dato di partenza ci pone in un'ottica molto errata riguardo alle vendite.
Infatti quando un proprietario/costruttore intende vendere il suo immobile sicuramente da un grande potere all'intermediario. Gli consegna le chiavi e lo rende in tutto e per tutto un suo "sostituto" dinnanzi al mercato.
Ma un proprietario/costruttore è sempre una figura diversa e differente dall'intermediario.
Il quale non opera per curare i suoi interessi. Altrimenti sarebbe un delegato o rappresentante legale. A volte ci sono queste figure. Ad esempio commercialisti o avvocati che curano gli interessi di un qualche loro cliente.

Una cosa che spesso diciamo a chi ci da le loro case in vendita è di curare in modo molto dettagliato l'aspetto della casa da vendere.
Curare l'aspetto della casa significa molte cose. 
Significa presentare la casa al meglio delle sue possibilità e al meglio del suo splendore. La casa in vendita non deve essere necessariamente una reggia o avere le maniglie d'oro o gli arazzi di seta o cose del genere.......
Semplicemente le pitture dovrebbero essere in ordine, gli infissi dignitosi, il cortile pulito e ordinato, le camere pulite e i particolari costruttivi a posto.
A meno che non stiamo vendendo qualcosa che è in costruzione per cui bisogna fare delle eccezioni.
Ma il succo, alla fin fine, non è che cambi tanto.

Una casa, nuova o usata che sia, che viene presentata in un certo modo è un pò come un individuo che si presenta ad un colloquio di lavoro curato e ben vestito. Ben vestito significa "vestito in modo adatto al contesto". Non necessariamente con lo smoking.
Se si va ad una cerimonia, non ci si va sicuramente in bermuda e t-shirt.....
Perchè allora presentare una casa con i mobili ammassati, con il giardino abbandonato e le pitture scrostate?
Questo è quanto alcune volte alcuni potenziali clienti ci chiedono... Quasi come se ne fossimo noi i colpevoli.
Ma l'immobile che noi mostriamo non è una nostra proprietà. E prima dei clienti, siamo noi stessi a richiedere una buona cura dell'immobile a chi nè è proprietario. D'altronde una buona cura ci permette una più facile vendita.

Certo, rimaniamo colpiti da quanto il criterio di giudizio di qualcuno sia superficiale.
Può capitare che una casa abbia una piccola crepa nell'intonaco (non nella parte strutturale) e questo rappresenti agli occhi del potenziale acquirente un evento di una gravità incredibile. Non comprare una casa che ha ottime qualità per una questione del genere non è un modo corretto di operare.
D'altro canto, si potrebbe dire che anche chi vende, visto e considerata la facilità con cui si può sistemare quella piccola crepa, potrebbe intervenire.

La faccenda, ahinoi, non è legata tanto a fattori economici quanto a fattori di tolleranza mentale.
Io proprietario che vendo una casa a 180 mila euro pensate che possa spaventarmi l'idea di spendere 3 mila euro per sistemare le pitture e il giardino? Sicuramente no. Se pensiamo che dinnanzi ad un'offerta immobiliare di 170 mila la casa verrebbe venduta subito....
Ma il punto non sono i 10 mila di sconto.
Sono la fatica e il fastidio di doversi occupare della ri-sistemazione di quel o quei particolari.
D'altronde chi vende o lo fa perchè si è stufato della casa o lo fa per speculazione.
Quindi, quasi sempre, a voglia di occuparsi ancora dell'immobile è poca o nulla.
E non poche volte, anche la voglia di mettere mano al portafoglio per anticipare le spesucce che eventualmente sono necessarie.
Meglio (così pensa un proprietario) accettare uno sconto sul prezzo.

Ma il nostro punto di vista è che un qualcosa che deve essere venduto è meglio metterlo nella migliore delle condizioni possibili. Come quando si vende un'auto.
Questo è un cambio di mentalità.
Vendere una casa nuova, ad esempio, con il giardino pronto e con il bagno completo secondo noi aiuta.
Voi che leggete cosa ne pensate?
Saludos a tottu

mercoledì 24 luglio 2013

La BCE conferma le prime avvisaglie di cambiamento di rotta

La BCE, in una delle sue solite analisi dell'andamento delle finanze europee, sentenzia.
E lo fa con un'aria da professore che si accinge a spiegare alle giovani menti degli studenti cosa mai sta per accadere.
Onestamente, non siamo quelli che devono per forza accettare un'informazione o un dato in modo quasi dogmatico solo perchè è stato espresso dal politico di primo piano.
Anzi, sovente andiamo contro corrente.

Ma è da tempo non sospetto che abbia detto e ribadito quale pensiamo sia lo scenario che dovrebbe verificarsi. O che ha maggiore probabilità di verificarsi.
Poi, nessuno ha la palla magica per prevedere il futuro. E potremmo sbagliarci.

Ma anche questa nuova informativa del supremo consesso bancario del continente ci dice che le dinamiche del mercato prima o poi debbano cambiare.

Il succo è che le banche si preparano (già cominciano a farlo) ad erogare con più facilità alle famiglie in previsione di una ripresa del mercato immobiliare.
Ora non sappiamo se sia nato prima l'uovo o la gallina. Se sia la stretta creditizia sui mutui ad aver affossato il mercato immobiliare o se sia l'affossamento del mercato immobiliare ad aver comportato la stretta creditizia.
In realtà nè l'una nè l'altra. Per lo meno da sole.
In realtà entrambe le cose.

Ovvero il mercato ha fasi di espansione e fasi di contrazione. Quando la corsa verso l'alto finisce, si crea un circolo vizioso per cui minori prospettive di crescita portano alla stretta creditizia la quale rinforza la diminuzione della crescita la quale conferma una maggiore stretta creditizia.

In ogni caso trovate l'articolo sulle dichiarazioni di Mario Draghi sul sito del Corriere della Sera,

Alla prossima e saludos a tottu.

mercoledì 17 luglio 2013

Quale relazione fra vendita case e ripresa dell'economia?

Esistono delle strane relazioni fra le dinamiche dei fattori economici e le attitudini di spesa e di investimento di un mercato di riferimento.
Oggi non pretenderemo di illustrare uno studio scientifico sulla cosa ma di riflettere con leggerezza su alcuni fenomeni.

Sembra incredibile ma il mercato degli acquirenti è spinto a comprare quando il prezzo degli immobili sale e spinto a non comprare quando il mercato degli immobili scende. Perchè questo apparente paradosso? 
Perchè un immobile non è visto solo come un bene di consumo ma anche come un bene di investimento. Quando si compra si getta sempre un occhio a quale sia l'andamento del mercato in funzione di una possibile rivendita. Se compro oggi mentre i prezzi stanno salendo so già che sto facendo un buon affare perchè l'anno dopo costeranno di più. Viceversa quando il mercato scende l'acquirente sente la spinta a rimandare l'acquisto per vedere se dopo un pò troverà gli stessi immobili a minor prezzo.
Se la casa fosse solo un bene d'uso, questo problema non si porrebbe. La prova la abbiamo con i capi di abbigliamento di marca o i gadget elettronici. Se vengono posti in vendita a prezzi decisamente più bassi di quanto in genere conosciuti, le vendite vanno a ruba.

Questo fatto è naturalmente basato su degli errori logici e di ristrettezza di vedute. Spesso l'acquisto di un immobile può attraversare, come lunghezza del tempo di investimento, 2 o più periodi di salita e discesa del mercato. E in ogni caso, sul medio-lungo periodo (come evidenziato in precedenti articoli qui pubblicati) le probabilità che i prezzi si dirigano verso l'alto è innegabile.
Quindi il problema di comprare un immobile in fase di bassa valutazione non si pone. Anzi.
E' l'esatto contrario.

E' vero che se compro oggi, potrei vedere un immobile simile a quello che ho acquistato io ad un prezzo decisamente più favorevole. E' un fatto che potrebbe accadere ma le cui probabilità non sono poi così alte.
Anche perchè la legge naturale dei mercati ci dice che prima agisce in genere compra meglio.

In ogni caso lo spirito collettivo del mercato ricalca sempre questi meccanismi quasi inconsci.
Quindi in una fase in cui la stessa economia italiana segna un pò il passo e si ritrova a fare i conti con problemi rinviati per troppo tempo, ecco che la notizia di una possibile ripresa del PIL ci fa capire (come peraltro già ipotizzato da questo blog negli anni passati) che i prezzi degli immobili non andranno giù ancora per molto ma che, anzi, è da intravedersi a breve la ripresa degli stessi.
Succederà subito dopo (tra 2/3 anni) la ripresa in positivo della crescita del PIL.

Bankitalia prevede un PIL in positivo (0,7%) già dal 2014. 
Certo, non è una crescita incredibile. E certo, dopo anni di PIL negativo era anche fisiologico che ciò avvenisse.....
Ma tant'è...... Sappiamo che le dinamiche della propensione all'acquisto non sono completamente razionali.
Vedere che il PIL vira in territorio positivo cambierà molti stati d'animo.
E a quel punto quando chi vende sentirà nuovamente che il suo bene potrà nuovamente avere compratori, i prezzi cominceranno a salire.
Non subito.
Prima si azzererà la forbice di trattabilità (adesso molto ampia). I prezzi esposti diventeranno i prezzi sotto cui non si riuscirà a scendere.
E se le vendite aumenteranno, allora ecco nuovamente i prezzi a salire. Prima piano e poi al galoppo.
Come sempre hanno fatto.
Fino alla prossima crisi edilizia. Uguale alle altre e diversa dalle altre. Come tutte.

E qualcuno starà a rimuginare sul perchè, in quel lontano 2013, non ne ha approfittato avendo la possibilità di comprare la casa dei suoi sogni a prezzi decisamente favorevoli.

Saludos a tottu.

lunedì 15 luglio 2013

Stesso prezzo, più trattabilità dello stesso: buon periodo per comprare.

Come spesso abbiamo evidenziato in questo blog, sappiamo che una discesa dei prezzi degli immobili è avvenuta in Italia.
Ma tale discesa è meno ripida e violenta di quello che taluni discorsi disfattistici intendono far apparire.
Abbiamo anche detto che la sensazione fosse piuttosto che sebbene i prezzi stiano in un certo modo "tenendo", ciò che diventava più ampia era la forbice della trattabilità dell'affare.
Perchè il prezzo di un immobile è quello finale.
Mica quello che viene promosso sui siti di inserzioni.
Spero si capisca la differenza.

Per carità, ci fa piacere leggere dalle pagine del prestigioso "Il sole 24 ore" conferma delle nostre ipotesi già espresse nel recente e meno recente passato.
Qui potete trovare l'articolo del "Il sole 24 ore".

Tra l'altro in evidenza un dato del calo dei prezzi notevolmente più contenuto a quanto traspare dalle solite superficiali chiaccherate da bar (non ce ne abbiamo i gestiori dei bar. E' solo un modo di dire).
Il giornale economico, su ricerca della Nomisma, indica in un 16% di calo medio dei prezzi rispetto al 2008.

In ogni caso, il succo di tutto ciò è la conferma che questo è un buon momento per comprare e un pessimo momento per vendere.
Saludos a tottu.

sabato 13 luglio 2013

Il valore e il prezzo di una casa

Forse abbiamo già affrontato questo tema in qualche momento della storia di questo blog.
Prezzo e valore.
Che confusione in genere su questi 2 concetti.....

Facciamo un pò di chiarezza sui termini.

PREZZO: l'ammontare di moneta che convince chi vende a "dare" il suo bene a chi compra.

VALORE: la quantità di beneficio materiale e immateriale che un bene dona a chi ne entra in possesso.

Vi piacciono queste definizioni?
Vedrete che soprattutto la prima è abbastanza spiazzante. Se lo applichiamo al mercato immobiliare vediamo subito che, in base a questa definizione, il "prezzo" di un immobile non è quello che viene inserito nella pubblicità, nel volantino o nel cartello. Il "prezzo" non è quello dichiarato da chi vende.
Ma è quello a cui il mercato lo assorbe.

Quindi se ci facciamo un giro sui portali internet vedremo vari "prezzi" di case in vendita. Ma quelli non sono i veri prezzi. Sono solo la dichiarazione di aspettativa di vendita dei venditori. Cioè ci indica quale sia l'ammontare scelto da chi vende. Che non necessariamente coincide con l'ammontate scelto da chi compra.
Questo è un meccanismo che opera in qualsiasi mercato. Il prezzo finale è l'incontro fra prezzo offerto e prezzo richiesto. E' l'incontro fra domanda e offerta. 
Quindi se vedete una casa in vendita a 150.000 euro non è detto che quello sia il suo prezzo. Magari il suo prezzo è 140.000 o forse 130.000, chissà.

Ma ancora diverso da prezzo è il valore.
Un esempio: un capo di abbigliamento venduto ai primi di dicembre costa 100 euro mentre ai saldi costa 60 o 50 euro. Eppure la sua qualità e il beneficio che se ne ottiene non muta.
Quale è il suo vero prezzo?
100 o 50?
Nessuno dei 2.
Il maglione ha vari prezzi a seconda del momento in cui avviene lo scambio tra venditore e acquirente.
Per la verità anche il valore muta.
Perchè se devo regalare l'indumento per natale, se lo compro dopo natale non ha più lo stesso valore.

Vedete come funziona.
La casa, che sia prima o seconda casa, ha delle caratteristiche molto diverse da altre forme di investimento. E' reale e il suo valore di utilizzo non muta al mutare delle dinamiche del mercato.
Chi ha comprato una casa in Sardegna 5/6 anni fa, si ritrova con una casa che forse non spunterebbe sul mercato un prezzo simile a quello a cui è stata comprata. Ha un prezzo diverso rispetto a prima. Ora.
Ma il valore è lo stesso. Da un punto di vista di utilizzo.
Forse se la casa era destinata alle affittanze può avere un valore inferiore. Questo varia da caso a caso e non può essere fatta una regola generale.
L'aumento dei costi dei traghetti non è stato ancora metabilizzato dal mercato e le nuove forme di trasporti sostitutivi ancora non hanno completamente sopperito all'improvviso mutamento di modello gestionale dei trasporti.
Ma un domani?
Che possiamo dire che ci proiettiamo tra 5 o tra 10 anni?

A San Teodoro presto costruiranno un nuovo porticciolo turistico.
E' verosimile e prevedibile che TUTTI gli immobili acquisiranno un aumento di valore. E un conseguente aumento di prezzo.

Che ne dite?
Saludos a tottu.

lunedì 8 luglio 2013

Si vende o non si vende?

La morale è sempre quella (parafrasiamo il famoso slogan della pubblicità di una merendina degli anni '80):
Si vende o non si vende?

Sembra incredibile ma anche chi non è minimamente interessato all'acquisto di un immobile, spesso pone questa domanda.
A noi la pongono in tanti....

Sembra quasi che la persona abbia bisogno di fattori rassicuranti, legati soprattutto ad una certa omogeneità e continuità con il passato.
"Se qualcosa va come sempre è andato allora è bene e il futuro è roseo".... Potremmo sintetizzarlo così.
Uno strano modo di comprendere il futuro analizzando e comprendendo il passato.

Non che ci permettiamo minimamente di scollegare il passato con il futuro.
Puoi capire se una macchina avrà un incidente se studi la direzione e velocità dell'auto (quindi da dove proviene). Ma sebbene questo esame ti possa dare una previsione accurata, una previsione resta una previsione.
Il futuro non ha nessun tipo di obbligo con il passato. Solo legami di parentela.. Per così dire.

Comunque ci chiedono se il mercato immobiliare va oppure non va.
Domanda impegnativa, risposta semplice. La nostra.
Dipende dai punti di vista, dipende da quali parametri vengono usati per giudicati i dati.
Dipende anche dall'ampiezza dell'analisi. Dipende soprattutto dai margini che si impongono all'analisi.
Il mercato immobiliare nazionale è diverso dal mercato di una certa zona. Che è diverso a seconda della tipologia di immobile.

In realtà le vendite vanno. Non esiste un mercato immobiliare in cui non si vende.
Può esistere un mercato immobiliare in cui si vende meno di qualche altro periodo usato come riferimento.
Dai nostri dati e in riferimento al mercato delle seconde case nella nostra zona, nel 2013 si venderà di più del 2012 e di più del 2011 ma meno del 2010 e anni precedenti.
Si vende o non si vende? Dipende, appunto.....

Alcuni immobili hanno adesso un prezzo più che appetibile. I più timorosi hanno visto che il mercato non è crollato e che quindi possono comprare senza paura di investire in qualcosa che si sta deprezzando rapidamente.
Non c'è, almeno nel nostro mercato di riferimento, alcun RAPIDO deprezzamento.
C'è un normale riassestamento dei prezzi.
Alcune cose erano sopravvalutate e il mercato le sta riportando al giusto prezzo.
Tutto qui.

In ogni caso stiamo vendendo case. Quindi possiamo rispondere brevemente alla domanda del titolo con "Si, si vende!".
Alla prossima e 
saludos a tottu.

lunedì 24 giugno 2013

La stagione imminente estiva

Il nostro impegno sul blog, si è diradato in queste ultime settimane.
Ma non è disaffezione. E' semplicemente che il cliente diretto ha la priorità delle nostre attenzioni.
L'agenzia Orizzonte Casa Sardegna è un'agenzia immobiliare reale, con 2 uffici (uno a Budoni e l'altro a San Teodoro), clienti reali e vendite reali.
Scriviamo sul blog cose di cui ci occupiamo tutti i giorni da molti anni a questa parte.

Il blog è un servizio aggiuntivo che cerca di portare la nostra esperienza e conoscenza del territorio anche a chi non ha avuto contatti diretti con noi o con chi, pur avendoli avuti, ha voglia o necessità di continuare a seguire ciò che succede nel mondo immobiliare con particolare riferimento alla zona nord orientale della Sardegna.

Ma il nostro servizio è diretto al cliente che varca le soglie dei nostri uffici o a quello che ci scrive o ci telefona.
Perchè l'attività di una vera agenzia immobiliare non è solo portare una persona interessata a visionare delle case. Quella è la parte più prevedibile e più semplice della faccenda.
Compito di un'agenzia immobiliare è:
  • Essere aggiornata sulle dinamiche immobiliari del territorio (costrutturi, norme, tendenze, situzioni generali e specifiche, provvedimenti turistici.....)
  • Essere in grado di comprendere la richiesta della domanda aggregata di immobili per la zona in cui opera.
  • Trasferire questa domanda ai venditori, costruttori e proprietari.
  • Assistere con consulenza specifica chi sta o ha intenzione di cercare casa ma ha bisogno di una figura professionale di riferimento.
Ecco quindi spiegato, con l'inizio della stagione estiva e conseguente aumento di flusso di clienti diretti, il motivo della mancanza di nuovi post sul blog.
Semplicemente il nostro tempo era dedicato a chi stava comprando casa o a chi voleva informarsi per bene prima di comprarla.

E, a dispetto delle notizie generali dei mass media, chi compra non è scomparso dalla faccia della terra. Gli acquirenti esistono e se trovano ciò che cercano comprano.
Forse ci sono realtà in cui vi è stata una netta diminuzione delle compravendite immobiliari. I numeri sono i numeri.
Ma i numeri vanno sempre interpretati perchè un numero non è una verità auto-referenziale. E' solo un parametro oggettivo da comprare ad un altro. E se la comparazione è sbagliata, l'interpretazione del numero è sbagliata.
Vi è un esempio classico per questo.
In un paese vi sono solo 2 abitanti. Un signore ricco e un signore povero.
Il signore ricco una sera apparecchia per cena 2 polli arrosto. Due polli solo per lui.
Nello stesso momento il signore povero guarda il suo piatto vuoto. E medita sulla sua fame incalzante.
Un esperto di statistica raccoglie i dati e senza mentire, senza falsificare niente scopre che in quel paese, quella sera, si sono mangiati 2 polli arrosto. Essendo 2 gli abitanti, la risposta è presto pronta.
La statistica dice che quella sera in quel paese ogni abitante ha mangiato un pollo.
Ma noi sappiamo che ciò non è vero.
Eppure i numeri non mentono. 2 polli per 2 persone. Ma non sempre si può fare la media matematica.

In ogni caso la stagione estiva sta arrivando. Arriveranno compra-vendite e persone contente del loro acquisto o della loro vendita. Cercheremo di tenere aggiornato questo angolo informativo.
Ricordiamo ai lettori che siamo sempre attenti ad eventuali segnalazioni o richieste di approfondimento.

Ma per ora Saludos a tottu.

lunedì 6 maggio 2013

I portali immobiliari offrono un vero servizio?

In questi giorni la rete celebra il suo 20° compleanno da quel 1993 in cui fu messa on line la prima pagina internet.
Vent'anni sono relativamente pochi eppure da ormai un decennio internet è entrata sempre più nelle abitudini delle persone e nel mondo degli affari.
Al punto che certe cose oggi assolutamente naturali e consuetudinarie, erano solo pochi anni fa delle novità assolute.

Se si ripensa a come si cercava e comprava casa negli anni '90 (ma anche i primi anni del 2000!) non possiamo non rimanere stupiti dalle diverse modalità di approccio e diverse situazioni che si sviluppano.
Un potenziale acquirente, prima di internet, faceva un giro nelle agenzie della sua città. Oppure consultava gli annunci sui giornali di inserzioni. Poteva anche visionare alcune riviste specializzate in annunci immobiliari a distribuzione gratuita nei bar e locali.
Vi erano anche altre modalità: chiedere a chi aveva già comprato in una certa zona per ricevere consigli oppure cercare di contattare direttamente un costruttore noto per le sue case in vendita.

Ovviamente se la nostra casa era una casa vacanza in un luogo lontano, come la Sardegna, occorreva aspettare di recarsi da quelle parti in visita o vacanze.
In effetti era solito che chi fosse interessato a comprare case in Sardegna facesse in estate (per lo più) delle visite a delle agenzie immobiliari del territorio per avere ulteriori informazioni. Cosa che peraltro succede ancora adesso. 
Ma internet ha permesso una velocità di controllo delle inserzioni sui vari siti che prima non era concepibile.
Ovvero è adesso possibile per chiunque andare su un sito di annunci immobiliari o annunci generici e digitare le caratteristiche richieste. Ne uscirà una sfilza di soluzioni che la persona può comodamente visionare da casa.
Questa comodità, poter visionare foto, planimetrie, soluzioni, prezzi, mappe e altri dati, in modo da poter creare delle schede delle case che più ci potrebbero interessare ha incredibilmente attratto l'utente medio.

E nessuno di noi avrebbe l'ardire di sostenere che queste potenzialità siano un qualcosa di negativo. Anzi.

Ma la domanda oggi è: i portali immobiliari, tutto sommato, offrono un vero servizio?
La risposta è: Non completamente.

E il motivo è insito proprio nel suo voler andar incontro alle esigenze e all'accessibilità del maggior numero di utenti di internet.
Scopo di un sito di annunco è raggiungere ed essere fruito dal più grande numero di utenti e visitatori. Questo da forza al sito di chiedere maggiori cifre per gli inserzionisti o per le pubblicità.

Dall'altra parte, anche gli inserzionisti cercano di sgomitare per arrivare al numero più alto possibile di lettori del proprio annuncio. Sul principio che maggiore sarà la visibilità di annuncio maggiori sono le probabilità di vendere quell'immobile.
Tutta questa situazione non gioca a favore di una trasparenza e di una omogeneità di ciò che viene comunicato. Ovvero diversi inserzionisti, trasmettono le informazioni secondo criteri diversi. E questo falsa già la correttezza dell'analisi di chi effettua la ricerca.

A questo va aggiunto che anche uno stesso dato ha un certo valore solo se opportunamente valutato ovvero messo a paragone con altre informazioni e inserito nel giusto contesto.
Operazione talvolta molto complessa per cui è necessario l'intervento di un professionista anzichè di una semplice macchina.
Un grande venditore una volta scrisse che: "Se le cose si vendessero solo con la pubblicità, non ci sarebbe bisogno di una figura umana che si occupi delle vendite!"
Il motivo è che una pubblicità può dare solo un messaggio. Ma l'acquisto comporta molte, molte altre cose che è possibile vedere solo con un interlocutore preparato ed esperto.

Così acquistare una casa esaminando un'inserzione sul web non è proprio la stessa cosa che acquistare un telefono o robe simili. Se si vede su un sito di annunci un Iphone 5 in vendita a 400,00 euro si sa già dinnanzi a cosa si sta di fronte. Chi conosce un pò di telefoni sa quale valore ha e quali caratteristiche ha. Così se si gira e si trova un altro venditore che lo vende a 350,00 ci sono pochi dubbi su chi scegliere..... tanto il prodotto è lo stesso.
E se anche si dovesse scegliere tra due smartphone diversi, non ci avviciniamo mimimamente alla complessità di un acquisto immobiliare.

Come possono essere messi a confronto 2 immobili diversi, costruiti in modo diverso, da società diverse, con metratura diversa, con rifiniture e qualità dei materiali diversi, situati in posti diversi, pensati per esigenze diverse?

Se poi pensiamo che il primo (se non l'unico) criterio con cui gli utenti per la maggior parte delle volte ordinano le loro richieste è il prezzo, allora si comprenderà anche quanto questo tipo di ordinazione è fragile.

ESEMPIO: inserisco nel portale immobiliare una ricerca. Digito 1) casa in Sardegna, 2) prezzo massimo 200.000 euro.
La risposta sono un centinaio di soluzioni. Allora ci metto dentro la vicinanza al mare. Diciamo max 500 mt. Da un centinaio le soluzioni adesso diventano 20. Ci metto dentro casa nuova rivestita in pietra e le soluzioni diventano 3. Decido di vederle o di ricevere maggiori informazioni. Prima o poi andrò a vederle e sceglierò tra quelle 3 case quella giusta per me. 
Alla fine mi ritrovo ad aver speso 190.000 euro per una casa a 450 mt dal mare.
Ma sono sicuro di aver scelto la cosa giusta?
Forse mi sono perso la possibilità di vedere quella casa che era proprio adatta a me, che il portale di annunci pubblicizzava a 210.000 euro. E che stava più vicino al mare di 100 mt.
Però era più cara, dirà qualcuno......
Ma a quel qualcuno bisognerebbe dire che il prezzo che conta è quello a cui si acquista una casa e non quello a cui il venditore pubblicizza la casa. Che spesso è diverso e lontano dal prezzo che lo stesso venditore pensa che gli si debba pagare.
E' solo per questo che si riesco a concludere le trattative con delle offerte al ribasso. Perchè una compravendita presuppone sempre e comunque l'accordo di 2 parti.

Perdersi la casa giusta per se solo perchè eslusa dal motore di ricerca di un sito immobiliare è veramente il massimo.

In sintesi, lasciando ad un prossimo articolo altri approfondimenti sul tema, la nostra opinione è che un sito di annunci immobiliari deve essere preso solo come un meccanismo di stimolo e non come una bibbia che ci guidi nelle scelte.
Offrono un buon servizio però ci deve essere sempre un criterio e un'ultima parola da parte di chi visiona questi siti.
Se a qualcuno dei nostri lettori fa piacere,accetteremmo storie personali o esperienze dirette su questo argomento.

Saludos a tottu.
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