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giovedì 22 dicembre 2011

Occasione immobiliare a Tanaunella (Budoni)

Segnaliamo con questo post, una nostra nuova offerta immobiliare a Tanaunella, località di mare a sud di Budoni.

Parliamo di un piano terra, in un contesto di un piccolo complesso di sole 3 unità (di cui che parte da un restauro di una vecchia e tradizionale casa del paese).

L'immobile è un trilocale con cortile sul davanti e giardinetto sul retro.

E' posto dentro Tanaunella, a poco meno di 1 km dalla spiaggia di Porto Ainu. Non ha vista ma si vede il mare e Tavolara come si accede alla proprietà.
Tanaunella è posta sul lato mare a sud di Budoni. Ha servizi aperti tutto l'anno ed è una localtà in piena fase di valorizzazione, con molti angoli veramente tipici.

Esaminiamo la cartina. E' composto da soggiorno, cucinotto, camera da letto, bagno e cameretta. Il cucinotto e il soggiorno sono collegati ma disposti in un modo molto funzionale che va a creare, di fatto, 2 ambienti indipendenti.
Vediamo alcune foto degli interni.

La casa è nuova ed è collocata sul mercato ad un prezzo di 135.000 euro.
Un prezzo incredibilmente interessante.

Naturalmente rimaniamo a disposizione del lettore per fornire ulteriori materiali e informazioni sull'offerta.

Saludos a tottu.

Approfittare delle occasioni

Spesso ci è capitato che il colloquio con il potenziale cliente che cercava casa, si concludesse con un lecito:
"Va bene, facciamo così..... Mi contatti se le capita un'occasione tra le mani!"

O qualcosa del genere.
In pratica il cliente cerca "l'occasione". E chiede di essere informato quando questa strana razza di animale verrà identificata.

La nostra agenzia è famosa per il tipo di rapporto, diretto e senza fronzoli, che stabilisce con il cliente.

Onestamente, lo diciamo qui sul blog ma lo diciamo anche direttamente al cliente, questo tipo di richiesta fa un pò sorridere.
Sarebbe comprensibile se il cliente dicesse: "Vedo che non avete niente tra le mani che mi interessa. Io cerco una casa così e colà, con questo e quell'altro. Contattatemi non appena trovate un immobile con quelle caratteristiche." Comprensibile e condivisibile.

Ma informare qualcuno quando si ha un'occasione........ Che impresa difficile e senza speranza!!

In primo luogo cosa si intende per "occasione"? Non si sa. Probabilmente esistono centinaia di definizioni. Credo una per ogni cliente che ci ha detto queste parole. Nel senso che ciò che per qualcuno è un'occasione, non lo è per un altro.
In linea di massima, si tratterebbe di una casa che ha un prezzo decisamente al di sotto del suo prezzo di mercato. In linea di massima. Ma quanto deve essere "decisamente al di sotto" per essere un'occasione?
E come stabilire quale sia il suo reale prezzo di mercato?

Si potrebbe replicare che se abbiamo visto una casa per un lungo periodo proposta al prezzo di mercato di 220.000 euro e di colpo vediamo che viene proposta al prezzo di 185.000 euro, questo possa esssere inequivocabilmente un'occasione o un affare. Ma non è detto. Potrebbe essere semplicemente che l'immobile era sopravvalutato in un primo luogo e che il suo prezzo reale è il secondo.

Insomma, il discorso è molto complesso. Tra l'altro, quando ci capitano delle proposte immobiliari che noi "riteniamo" delle occasioni, noi ne diamo pronta informazioni ai nostri clienti. Ma proprio coloro che ci chiesero a suo tempo di informarli immediatamente quando ciò sarebbe avvenuto, molto spesso (per non dire sempre) sono proprio coloro che ignorano in maniera sistematica l'offerta.

Dopo questo post, inserirò 2 offerte. Sono non solo delle buone offerte ma 2 occasioni da non lasciarsi scappare. Sia per il prezzo che per la qualità dell'offerta.
Non a caso, abbiamo voluto anticipare queste offerte con questo post.
Siamo sicuri che molti si chiederanno la classica "cosa c'è sotto?". 
Spesso ci sono delle buone e valide motivazioni che conducono ad un certo prezzo.

Se vi è della curiosità, è possibile dare una risposta.

Saludos a tottu.

Le nuove norme del decreto "Salva Italia" relative agli immobili

Se ne è parlato in lungo e in largo nei giornali e in tv.
Il nuovo neo-premier, Mario Monti, ha dato vita ad un decreto (ora in esame nel parlamento per l'emanazione definitiva) che ha introdotto molti cambiamenti da un punto di vista fiscale e normativo per molti ambiti economici e della vita di tutti i giorni.
Mass-mediaticamente lo ha chiamato manovra "salva Italia". Con un gusto, perdonate l'opinione personale, giornalistico orrido. Ma, nella baraonda di cambiamenti, ci piace analizzare cosa cambia nel mercato immobiliare a seguito dell'introduzione di questa manovra.
Salvo futuri cambiamenti ancora possibili prima dell'approvazione definitiva alle camere (comunque abbastanza scontata e che non muterà di molto ciò che è stato già presentato).

Il cambiamento più rilevante è l'introduzione della nuova tassa sugli immobili. Quella che un tempo si chiamava ICI (imposta comunale sugli immobili) e che adesso si chiamerà IMU (imposta municipale unica). Quindi pià che un'introduzione si tratta di una re-introduzione.

Tralasciamo adesso qualsiasi discorso sulla validità o meno della tassa in se. Ci sarebbe da sottolineare troppe cose. In sostanza, chiunque possegga un immobile deve ora pagare una tassa, una tassa di proprietà.
Tale tassa è stabilita nella misura del 7,4 x mille ( il 4 x mille per la prima casa). Vi è la facoltà del comune di modificare tali percentuali. I margini facoltativi sono del 3 x mille (0,3 per cento) in più o in meno, tranne che per le prime case in cui il margine si abbassa al 2 x mille.
Ricapitolando abbiamo:
1a casa: IMU al 4 x mille di partenza (da un minimo di 2 x mille ad un massimo di 6 x mille a seconda del comune).
2a casa e altri immobili: IMU al 7,6 x mille di partenza (da un minimo di 3,6 x mille ad un massimo di 10,6 x mille a seconda del comune).

Questi valori si calcolano sul valore catastale aggiornato che è frutto di un calcolo matematico che parte dalla rendita catastale.

Quello che accade è che, per le seconde case, vi è un perentorio aumento dei costi per chi acquista e diventa proprietario. Ma è necessario uscire dai conti matematici e dalle percentuali per esaminare in concreto, IN TERMINI ASSOLUTI, cosa cambia.

Facciamo degli esempi di immobili reali presenti nel mercato di Budoni. Prenderemo ad esempio un immobile dentro Budoni e uno situato a Tanaunella.
L'immobile di Budoni è stato venduto al prezzo di 220.000 euro e ha una rendita catastale di 383,47 €. Attualmente paga 338,22 € di ICI. Dal prossimo anno pagherà 489,61 € di IMU. Cioè avremo un aumento di 151,39 €.
Percentualmente è sicuramente un aumento importante ma in valore assoluto non è un valore che possa mettere in dubbio il vantaggio e la convenienza di un investimento immobiliare.

Altro esempio: immobile a Tanaunella (1 km a sud di Budoni, lato mare) venduto a 160.000 euro con rendita catastale di 241,47 €. Paga attualmente 213,18 € di ICI. Pagherà 308,60 €. Con un aumento di 95,42 euro.

Questi aumenti, nonostante tutto contenuti, sono frutto della peculiarità del mercato delle seconde case della zona e della costiera sarda in generale. Luoghi in cui le rendite catastali sono comunque generalmente molto basse, rispetto ai valori di grandi città o luoghi con mercati immobiliari vecchi di decenni. Ecco spiegato il motivo per cui i giornali hanno annunciato aumenti di molte centinaia di euro.

Per il resto, la manovra "salva Italia" non muta lo scenario degli altri costi. Almeno per ora.
Ma dobbiamo ricordare ciò che ci aspetta dal 1 ottobre 2012. Ovvero in quella data entrerà a regime il cambiamento dell'iva. Aumenterà l'aliquota ordinaria che dal 21% passerà al 23% ma anche l'aliquota agevolata che dal 10% passerà al 12%.
Questo interessa particolarmente chi vuole comprare una nuova casa.
Per essere ancora più chiari, occorre ricordare che dal 1° ottobre 2012 comprare una casa nuova (da impresa) costerà un 2% in più. 

Quindi il consiglio è fare i vostri acquisti ora o nei prossimi mesi.
Si sfrutterebbe la particolare congiuntura, acquistando a prezzi decisamente favorevoli. 

Detto questo e sperando di essere stati chiari nell'esposizione di queste complicate norme, porgiamo i nostri Saludos a tottu.

lunedì 5 dicembre 2011

Quando marito e moglie devono scegliere una casa...

E' risaputo che uomini e donne abbiamo dei criteri molto differenti nel loro modo di scegliere ciò che devono acquistare e sul come farlo.
Possiamo discutere un bel pò su quali possano essere le cause di questo evidente fatto.
Qualcuno propende per differenze di natura, diciamo così, biologica. Qualcosa insito nella struttura genetica cerebrale. Noi, per nostre posizioni personali, riteniamo questa spiegazione molto superficiale e, comunque, non certificata da nessuna prova scientifica.
La realtà, probabilmente, risiede in fattori culturali e di posizione sociale. Che uomini e donne crescano con la sensazione di appartenere a 2 gruppi distinti è sempre più grande man mano che il bambino acquisisce coscienza di se e della società che lo circonda.

Sicuramente molto influisce la posizione sociale che si occupa.
Per essere ancora più chiari, la propria scala di scelte di acquisto dipendono molto dal lavoro che si fa e dal ruolo che si gioca in società e nella famiglia.
Un uomo che non si occupa della casa, avrà una tendenza a occuparsi dell'acquisto di casalinghi e detersivi pari a zero. Così come una donna che non ha (anche per accordo sociale) un buon rapporto con la manutenzione dell'auto, non metterà mai nella lista della spesa l'olio motore o l'antigelo per il radiatore.

Quando un marito e una moglie (o una coppia in generale) decidono di acquistare una casa, le differenze nella priorità delle scelte compaiono sulla scena. Generalmente la grande differenza fra i 2 è rappresentata da chi, materialmente, si prende l'onere della scelta.
Per esemplificare, quando l'acquisto viene fatto da una sola persona, uomo o donna che sia, i meccanismi decisionali e l'atteggiamento è molto somigliante. O, meglio, non si notano differenze fra un uomo e una donna solo per la loro differenza di categoria sessuale.
Un uomo che compra una casa casa con i suoi soldi si comporta in un modo molto simile ad una donna che compra casa con i suoi soldi.
Quando invece è una coppia a comprare, le differenze fra i ruoli cominciano ad avere un peso. Abbiamo (generalmente) un partner che è apportatore di fondi (o che contribuisce di più!) e un partner che non lo è. C'è un partner che si occupa di prendersi cura della casa (scegliere i dettagli estetici, gestire gli spazi, etc.) e un partner che non lo è.
In questa situazione, spessissimo, si crea una situazione in cui, per quanto la decisione dell'acquisto sia da imputare in modo eguale ai 2 partner, le dinamiche della scelta vertono su fattori differenti.
Chi mette i soldi o chi ha la responsabilità della trattativa, pone l'attenzione più su aspetti di natura economica e finanziaria. Chi si occupa di gestire la casa, pone l'attenzione più su aspetti relativi al godimento della casa.
E' ovvio, come specificato in altri post, che a tutti piacerebbe comprare la casa dei propri sogni. Ma spesso quel tipo di casa ha un costo che esorbita il budget disponibile.
Quando marito e moglie non discutono su quale sia il peso del godimento e dell'investimento (che si presenta soprattutto nell'acquisto di una seconda casa) è ovvio che le diversità nei criteri di scelta aumenteranno.

Questo si manifesta ancor più quando la scelta è fra qualcosa di già costruito oppure di una casa in costruzione. L'esperienza ci dice che gli uomini siano più propensi a comprare qualcosa ancora in costruzione (per via della convenienza dell'affare) rispetto alle donne.
Le quali più difficilmente riescono ad immaginarsi la qualità del comprato e ancora più spesso sospettano inadempimenti.
Tra l'altro la caratteristica del "stai attendo!" è da imputare non al partner femminile in se e per se, quanto al partner che (almeno in apparenza) sembra avere meno responsabilità nell'acquisto.
Ovvero chi ci mette la firma e la faccia, è meno preoccupato di possibilità problemi contrattuali o inadempimenti. Non che sia mai sicuro prendere per oro colato quanto commercialmente promesso o robe simili.
E' solo che "essere astuti" e "attenti" in una compravendita non vanno necessariamente a braccetto con l'emozione negativa o la paura di essere ingannati o di prendere la classica sola. Se si hanno dei dubbi, si pongono delle domande. Se si hanno delle legittime perplessità, si possono richiedere delle evidenze giustificative.

In ogni caso, quando marito e moglie decidono di comprare è sicuramente necessario che vedano per bene questi aspetti tra loro prima di porsi alla ricerca di un immobile. E che siano presenti insieme nei colloqui con il loro interlocutore di turno (agente o impresa che sia).

Al prossimo articolo.
Saludos a tottu.
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