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sabato 8 ottobre 2011

Acquistare casa come godimento o investimento?

Quando si acquista una seconda casa vi è una domanda fondamentale che chi compra si deve porre.
Partendo dal presupposto che in ogni acquisto immobiliare vi è un mix fra una componente di investimento (si mettono dei soldi in un qualcosa con la speranza che questo ci renda del denaro) e fra una componente di godimento (l'acquisto serve a soddisfare delle necessità proprie o familiari), la domanda da porsi è in quale percentuale questi 2 fattori si miscelano.

Soprattutto nella seconda casa vi possono essere una grande quantità di possibili miscele.
Diversamente dall'acquisto della prima casa, in cui la componente godimento è senza ombra di dubbio sempre molto alta e quasi totalitaria, nella seconda casa possiamo osservare scene molto diverse fra loro.

Abbiamo chi per un verso ha necessità di investire i propri denari in un qualcosa ma non ha la minima affinità per ciò che compra. Non gli interessa che colore possano avere le ceramiche del bagno o le finiture delle pareti. Costui osserva la casa e verifica se l'ha acquistata ad un buon prezzo oppure se è collocata in un punto in cui si prevede una grande rivalutazione.
Oppure, al contrario, abbiamo chi cerca la casa vazanza dei suoi sogni. Che ha un'immagine in mente che intende realizzare e che non guarda a possibilità di investimenti.

Ora questi 2 estremi raramente si presentano ma più spesso abbiamo una presenza delle 2 componenti. Ma ben diverso è l'atteggiamento di chi ha un mix di 20% di investimento e 80% di godimento da chi ha delle percentuali rovesciate.

Identificare a quale categoria di acquirente si appartiene semplifica (e di molto) la ricerca della casa giusta. Anche perchè il tutto si lega sempre a quelle che sono le risorse disponibili.

Ricordiamoci che un pò tutti compriamo una seconda casa per investimento e un pò tutti sappiamo che ne dobbiamo usufruire per le nostre vacanze. Ma se qualcuno ha a disposizione solo 15 giorni per le proprie vacanze, si comprende che la componente di investimento deve essere prevalente con tutte le conseguenze del caso.

Giusto per intenderci, la nostra agenzia ha delle case in vendita in delle località vicine al mare e alle spiagge. Parliamo di distanze di circa 4 km. Questi immobili hanno una grande componente di godimento ma solo per chi ricerca la tranquillità, la vista panoramica e il contatto con il territorio. Per chi cerca la comodità della panetteria sotto casa e della possibilità di recarsi al mare a piedi non sono l'ideale.
Ma questi immobili sono sicuramente un buon investimento per chi guarda al futuro e sa che anche queste zone, ora poco valorizzate come contesto, prenderanno valore nell'arco di un decennio. 
Quindi chi compra, lo fa acquistando qualcosa in un luogo dove non tutto è ancora perfetto e sistemato a dovere. Magari le strade devono essere allargate, i muretti di cinta sistemati e alcuni angoli del luogo ripuliti.
Ecco dove subentra la diversità fra chi investe e chi compra solo per un puro piacere.
A chi dispiacerebbe comprare una casa perfettamente rifinita collocata in una zona in cui ci sono giardinetti, panchine, muretti esteticamente rifiniti, pulizia e ordine?
Ovviamente a nessuno.
Ma quando si compra in queste condizioni, sebbene la soddisfazione personale sia massima, lo si fa alle massime condizioni di quel mercato perchè si giunge quando molti altri ci hanno lavorato dietro, con i loro rispettivi guadagni.
Quando si compra in una zona della città finita, rivalutata, piena di servizi, lo si fa "tenendo i piedi al caldo" ovvero con una scena immobiliare presente e per cui è facile emettere un giudizio.
Qualcuno prima di noi ha dovuto investire e credere in quella scena che ora è realtà.
E costui, se lo ha fatto, lo ha fatto in vista di un profitto.

Spero che questo articolo sia stato utile.
Salodos a tottu

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