Pagine

sabato 23 febbraio 2013

Il mercato immobiliare americano riparte

Premesso che tutte le notizie che compaiono sui mass media e su internet vanno filtrate, ripulite e comprese nella loro sostanza prima di essere prese per buone, vogliamo oggi citare alcune informazioni sul mercato immobiliare americano.
Certo, sembra che ci stiamo spostando un pò fuori tema rispetto a quanto di solito trattiamo in questo blog.
D'altronde noi siamo una agenzia immobiliare che lavora in una specifica parte del territorio della Sardegna, che è una piccola parte del mercato immobiliare italiano.

Ma man mano che passano i decenni è evidente che l'intero mondo si stia sempre più collegando. E ciò che succede dall'altra parte del globo possa avere delle influenze, talvolta non piccole, sulla nostra quotidianità e affari immediati.
Se poi ricordiamo bene, dovremmo riportare alla mente che nel 2007 l'onda lunga di questo periodo di "riassestamento" economico e finanziario è proprio negli USA che è partita. Chi non ricorda i titoli dei giornali e dei mass media in quel periodo che parlavano di bolla speculativa americana o crisi dei mutui sub-prime.
Lasciamo perdere in modo assoluto le critiche per questi metodi giornalistici che riassumono tutta una vicenda o un fatto in una nuova parola o frase che diventa da li in poi un tormentone...... sub-prime...... nessuno (se non poche centinaia di persone all'interno di qualche istituto finanziario altamente specializzato) aveva mai sentito questa parola. E da un giorno all'altro tutti a parlarne come se non fosse possibile vivere senza. Un pò come è successo l'anno scorso con lo spread di montiana memoria o come succederà il mese prossimo con qualche altra parola.....

Il succo è semplice. In America come da noi, il mercato immobiliare è un settore trainante l'economia. Si costruisce e si vende. E dietro la vendita della casa c'è tutto un indotto di vendita di prodotti e servizi accessori.
Qualcuno negli USA nel decennio che va dalla fine degli anni '90 al 2007 cominciò a pensare che si potevano prestare soldi a chiunque per comprarsi casa. Vi era una fascia di persone che non presentavano i minimi requisiti per ottenere un mutuo. Era la fascia sub-prime ovvero la fascia di lavoratori con minori garanzie della fascia più bassa.
Sub-prime uguale lavoratori con nessuna o minime garanzie di ripagare il mutuo.

Qualche testa d'uovo in qualche banca ben pensò di creare dei prodotti finanziari basandosi su i debiti dei mutuatari ovvero di chi contraeva un mutuo.
Chi fa un mutuo ottiene dei soldi e da in cambio una promessa di restituzione con il pagamento di interessi. E' per chi gli presta i soldi una forma di investimento. Do 100 mila euro (dollari) a qualcuno e questo mi rende i soldi pagandomi il 4 o 5% l'anno.
I geni (testa d'uovo) di cui parlavamo pensarono che cambiando i nomi e impacchettando bene questi mutui sotto forma di prodotti finanziari, si poteva trovare qualcuno che investiva su di essi.
Morale della favola: si creano fondi di investimento basati sui mutui (tra cui anche e soprattutto i sub-prime) e quando i poveri lavoratori senza garanzia cominciano a non riuscire più a pagare le loro rate, scoppia la bolla. E il gioco diventa come una sorta di bomba con la miccia accesa che tutti cercano di sbolognare a chi lo precedeva nella scala gerarchica.
Sta di fatto che banche falliscono e negli USA decine di migliaia di case finiscono sul mercato perchè chi le aveva comprate con il mutuo non riesce a ripagarle. Il mercato immobiliare crolla perchè, d'improvviso, ci sono moltissime case in vendita a prezzi stracciati e perchè non c'è più lo stesso numero di richieste.

Dopo 1-2 anni l'onda lunga di questa crisi prima finanziaria che immobiliare arriva in Europa. E in Italia.
Le banche italiane, già peraltro sempre restie a concedere mutui e prestiti, chiudono i rubinetti d'improvviso. Il mercato delle prime case crolla. E questo trascina dietro anche il mercato delle seconde case che dipende spesso dal giro delle prime.
E' infatti frequente che chi voglia comprare una seconda casa, venda una sua casa sul mercato delle prime case. E come spesso succede l'effetto domino è servito.

In ogni caso la riflessione è che il mercato della prima (non si sa ancora per quanto.....) economia del mondo è di fatto una cartina tornasole per tutto il resto del pianeta. E che ci piaccia o no, l'andamento dei vari mercati negli Stati Uniti ci anticipa quello che succederà dopo pochi anni nel nostro mercato.

Ora leggiamo su alcuni forum di settore (www.immobilio.it) che dagli USA arrivano dati di ripartenza del loro mercato interno. Così in stati come la Florida o New York vi è un netto aumento dei prezzo a causa di un'impennata delle richieste.
Che dire? Saranno rose che fioriranno?
Noi siamo sicuri di si perchè seguiamo sempre le teorie economiche che ripongono nel medio e lungo periodo delle tendenze che singole specifiche situazioni non possono mutare più di tanto.
E se il mercato va giù, prima o poi questo torna su.

In pratica si confermano le nostre previsioni dello scorso anno. In Italia è prevedibile una ripresa del mercato immobiliare generale e dei prezzi a partire dal 2014. E se questo anno sarà l'ultimo anno di fase calante dei prezzi, è forse tempo che chi è indeciso approfitti degli ottimi e vantaggiosi prezzi che ancora si riescono a spuntare.

Saludos a tottu

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...