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sabato 11 giugno 2011

La costa e l'entroterra della Sardegna

Parlando di Sardegna, è quasi impossibile non far riferimento alle sue splendide spiagge. Le spiagge, il colore del suo mare, il contrasto fra le rocce granitiche a picco e il verde selvaggio degli arbusti è ciò che ha fatto di questa antica isola (a detta di qualche studioso la mitologica Atlandite di platoniana memoria) un luogo meraviglioso dove trascorrere le vacanze.
Ma da qualche anno, è in grande ascesa di consensi la parte più nascosta e intima di questa regione, quella parte genericamente definita come l'entroterra che è anch'essa piena di bellezze ambientali e di continue sorprese.
La Sardegna è un'isola molto estesa ma incredibilmente poco abitata. Questo ha portato una dispersione dei pochi abitanti su una superficie ampia.
Ci ricordiamo che da bambini, i vecchi ci raccontavamo che per andare da un paese all'altro distante anche solo poche decine di chilometri, ci si preparavava come se si partesse per un lunghissimo viaggio.

Tant'è che pare che il conosciuto culto dell'ospitalità dei sardi derivi da una necessità storica, ovvero dalla consuetudine a dare ospitalità notturna ai viaggiatori.
In una terra aspra, incolta, selvaggia e priva di strade facilmente percorribili, muoversi per andare da un posto all'altro comportava il pernottare fuori di casa. Ma questo pernottamento non poteva avvenire in apposite locande a questo adibite in quanto inesistenti.
Ovvio quindi che i sardi si fossero abituati ad essere ospitali perchè poteva accadere spesso che un viandante avesse necessità di cibo e alloggio. E se oggi ero io a dover ospitare qualcuno, domani potevo essere io quello che poteva aver bisogno di essere ospitato. Ecco l'abitudine a essere ospitale.
Anche perchè in quei tempi, l'identità di una persona era contraddistinta da una sorta di carta d'identità che faceva riferimento al posto da cui si proveniva e alla famiglia di appartenenza. Quasi una sorta di passaporto.
Le persone erano valutate per questi 2 parametri e non era facile (con tutti i suoi pro e i suoi contro) sfuggire a questa sorta di censimento. Tutt'oggi nei piccoli paesi vige ancora la consuetudine di chiedere da quale famiglia si provenga. In una piccola comunità dove gli spostamenti sono rari e poco numerosi è facile tessere una rete di conoscenza della popolazione attraverso i rapporti familiari.


L'entroterra della Sardegna è uno scrigno da scoprire. Fatto di paesaggi inconsueti, di tradizioni, di cucina, di cultura e mistero. Un pò come in molte regioni d'Italia il tasso di "cose" da visitare o di cui interessarsi è incredibilmente alto.
Il grande sforzo che va fatto è riuscire a tenere un mix equilibrato di apertura all'esterno per concedersi e di conservazione delle risorse ambientali e culturali per preservarle per il futuro.
Molto può e deve essere fatto in questo senso.
Il mare della Sardegna è meraviglioso, come le sue coste e il suo panorama interno.
Abitare nei luoghi consueti, nelle residenze più conosciute delle coste sarde è bello. Ma non può essere negato che vi siano molte possibilità di sfruttare occasioni di acquisto in direzione dell'entroterra.
Gli inglesi e molti cittadini del nord europa lo hanno scoperto per la Toscana e la Puglia.
Negli Stati Uniti sono impazziti per le Marche in cui continuano a comprare case e tenute.
La Sardegna ha questa potenzialità e molti indizi ci fanno pensare che possa svilupparsi un mercato in tal senso.
Sarà questa un'occasione di sviluppo? Aprirà possibilità di buoni affari per chi ha comprato o intende comprare casa in Sardegna?
Staremo a vedere.
Saludos a tuttu.

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