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mercoledì 13 giugno 2012

Ipotizzare un orizzonte turistico diverso

Il turismo è uno dei settori economici più particolari nel panorama produttivo umano.
In primo luogo turismo non è solo una semplice richiesta e desiderio di svago. E' una pratica complessa in cui vi è il desiderio e l'aspirazione di riposarsi, divertirsi o distrarsi ma anche di accrescere la propria cultura, conoscenza ed esperienza umana.
E' nostra opinione che il movimento turistico sia una delle attività a maggior valore aggiunto di tutte quelle in cui gli esseri umani possono essere coinvolti.
Innanzitutto una zona geografica può valorizzare le proprie risorse grazie al turismo. Risorse che non sono (attualmente è sempre più vero) solo ambiente, spiagge o monumenti. Ma anche tradizioni, cibo e festività religiose.
Il turismo favorisce lo spostamento di popoli e culture ma su una banda emotiva, culturale e spirituale elevata. Ben differente dalle movimentazioni umane tristemente conosciute come l'immigrazione clandestina o simili.

La Sardegna è un'isola dotata di pregi ambientali incredibili. Sono conosciute le sue spiagge e il suo mare ma le bellezze naturalistiche sono tali che non pochi si sono rivolti a questa regione con appellativi poetici come "Sardegna, quasi un continente".
Non v'è dubbio che questa regione abbia beneficiato di una crescita economica e umana notevole con l'aumento dei flussi turistici negli ultimi 30/40 anni.

Molti italiani, a ruota di alcuni turisti in un certo modo esploratori di nuovi territori, hanno scoperto la selvaggia bellezza di arenili incontaminati e di acque turchesi e pulitissime.
La bellezza di questi posti è stata tale, che i sardi stessi non hanno mai veramente compreso quanto grande fosse questo valore.
O almeno questa è la nostra personale opinione.

Il tempo, cambia le cose. Questa è una legge ferrea. Non è detto che questi cambiamenti sia necessariamente in negativo o necessariamente in positivo. Ma le cose cambiano perchè così va avanti il mondo e le cose.
Attualmente la Sardegna continua ad avere bellezze ambientali di incredibile valore e ancora preservate nella loro integrità e purezza.
Ma molto probabilmente è tempo di cominciare ad ipotizzare un orizzonte turistico diverso.
Quale?

Qualcuno lo ha intuito e dei movimenti in tal senso si sono già verificati.
La Sardegna non è solo spiagge e mare ma cultura, monumenti, cibo e tradizioni.
Ma ciò che vogliamo sottolineare è ancora diverso.
In un'ottica di globalizzazione, non è più possibile, secondo noi, pensare di operare in un contesto turistico solo passivo.
La Sardegna deve decidere cosa vorrà fare da grande.
Se l'idea dei suoi amministratori e dei suoi abitanti è che la sua vocazione è strettamente turistica, ci sono dei cambiamenti che devono essere fatti.
Cambiamenti nel punto di vista prima ancora che nelle cose concrete!

Se la Sardegna vuole essere ancora un luogo in cui il turismo è qualcosa di importante, deve pensare a tutto il mondo e prepararsi per ospitare tutto il mondo.
Occorre qualche infrastruttura, qualche nuova strada ma soprattutto una maggiore cura delle infrastrutture che già esistono.
E non è minimamente possibile che non esistano i soldi per fare questo.
Quando si tratta di investimenti i soldi non sono mai dei costi o delle spese. E per gli investimenti i soldi devono essere trovati. Perchè porteranno altri soldi.

Fino ad adesso il gioco è stato facile. Da adesso in poi entrano in ballo le vere abilità dei sardi e di chi in Sardegna ci vive e si è fatto adottare.
Questo anche a favore di chi in Sardenga ci ha già investito.
E con questo cambio di prospettiva anche il valore del loro investimento (ad esempio un acquisto immobiliare) sarà destinato a crescere.

Saludos a tottu.

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